Bernardini de Pace non si tiene: "Cose orrende", il sospetto sul caso Open Arms
La notizia politica del giorno è la richiesta della procura di Palermo di condannare a sei anni Matteo Salvini per il caso Open Arms. Mossa che l'allora titolare del Viminale, oggi vicepremier e ministro, ha definito una "follia" e che ha agitato il dibattito politico. Se ne parla a 4 di sera, su Rete 4, sabato 14 settembre. Nella trasmissione interviene l'avvocato Annamaria Bernardini de Pace, famosa matrimonialista ed esperta di diritto della famiglia, che "ribalta" le accuse mosse al leader della Lega per la vicenda della nave Ong risalente al primo governo Conte: "Lui non ha impedito la libertà alle persone perché queste erano da giorni in mare, caso mai il comandante della nave che non si era fermato in altri posti dove avrebbe potuto ha impedito la libertà", attacca Bernardini de Pace in merito all'accusa di sequestro di persona attorno a cui ruota il processo di Palermo.
Meloni sbotta: "Precedente gravissimo, difendere i confini non è un crimine"
"Se poi parliamo di un impedimento" messo in atto da Salvini, continua l'avvocato, "perché non ha permesso queste persone di scendere, ebbene l'impedimento non è sicuramente illegittimo perché l'obiettivo era la linea politica del governo". Poi arriva una domanda "tecnica" per l'avvocato: cosa rischia adesso Salvini? "Dipende se ci sono dietro cose orrende...", "se c'è una volontà politica come succede sempre quando c'è la destra...", è l'allusione di Bernardini de Pace che provoca la reazione del conduttore: "Spiegati ancora meglio, stai dicendo delle cose gravi".
"Colpevole di aver difeso l'Italia", Salvini smaschera pm e sinistra | VIDEO
L'avvocato non si tira indietro: "Sono le mie opinioni. C'è un pubblico ministero che chiede di condannare un ministro" mentre "il sequestro autentico di persona lo ha fatto il capitano della nave". C'è un indebito intervento della magistratura? "Sì", ripete più volte Bernardini de Pace, "assolutamente sì e insisto, tutti quelli che erano al governo in quel momento dovrebbero dichiararsi correi e dire: 'se viene condannato Salvini vogliamo essere condannati tutti noi'".