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Giovanni Toti: "Amarezza e sollievo", cosa prevede l'accordo con la Procura

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Sollievo per l'intesa raggiunto ma anche l'amarezza per non poter dimostrare in tribunale la propria innocenza. Giovanni Toti commenta così l’accordo raggiunto con la Procura per il patteggiamento nell’ambito dell’inchiesta per corruzione in Liguria. "Come tutte le transazioni, anche questa suscita sentimenti opposti: da un lato, l’amarezza di non perseguire fino in fondo le nostre ragioni di innocenza, dall’altro, il sollievo di vederne riconoscere una buona parte", dichiara l'ex presidente della Regione Liguria. "Resta quel reato ’di contesto', definito corruzione impropria, legato non ad atti, ma ad atteggiamenti: un’accusa - sottolinea Toti - difficile da provare per la sua evanescenza, ma altrettanto difficile da smontare per le stesse ragioni".

Toti infatti ha raggiunto con la procura di Genova l’accordo per patteggiare a 2 anni e 1 mese. L’ex governatore ligure, se l’intesa con la procura sarà ratificato dal giudice per l’udienza preliminare il 15 ottobre, vedrà convertita la pena in 1.500 ore di lavori di pubblica utilità e la confisca di 84.100 euro. In questo modo salta il processo già fissato per il 5 novembre. 

 

"Di fronte a questo finale - conclude il giornalista - credo appaia chiaro a tutti la reale proporzione dei fatti avvenuti e della loro conclusione, che pone fine alla tormentata vicenda che ha pagato un’istituzione, oltre alle persone coinvolte, e che lascia alla politica il dovere di fare chiarezza sulle troppe norme ambigue di questo Paese che regolano aspetti che dovrebbero essere appannaggio della sfera politica e non giudiziaria". 

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