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Boccia, colpo di Senaldi: "Non è una paladina contro il patriarcato"

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Il già soprannominato "Boccia-gate", cioè il caso della "consulente fantasma" Maria Rosaria Boccia che ha portato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano alle dimissioni, ha surriscaldato il clima politico in queste fresche giornate di settembre. L'influencer, che si è mossa sui social, sui giornali e in tv tra presunte rivelazioni e fake news, è finita al centro di numerosi dibattiti. A 4 di sera, il programma condotto da Roberto Poletti e Francesca Barra, se ne è parlato animatamente. In un primo momento, a intervenire è stata la divorzista Annamaria Bernardini de Pace, che ha definito l'imprenditrice "una predatrice di uomini priva di dignità". Poi, a fare il punto della situazione è stato Pietro Senaldi. 

 

 

Poletti è partito su quanto Boccia ha detto in merito a una presunta registrazione in cui Sangiuliano avrebbe affermato: "Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai". Versione, quella dell'influencer, che non ha convinto il condirettore di Libero. "Ha detto questo per giustificare il motivo per cui ha iniziato a registrare ogni momento. Io non credo a quello che ha detto Boccia. Questa fase lascia il tempo che trova. Deve dimostrare che Sangiuliano l'ha detta", ha scandito il giornalista ospite in studio. 

 

 

La differenza tra Sangiuliano e Boccia, secondo Senaldi, è che "uno ha detto la verità a tutti, una verità credibili e chiara". Per quanto riguarda l'imprenditrice, invece, "ogni volta che parla ti fai sempre mille domande". "Questo è un comportamento un po' equivoco", ha fatto notare. Quindi, tornando alla questione lanciata sul tavolo da Poletti, ha risposto: "Non credo che sia la paladina contro il patriarcato". 

 

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