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Maria Rosaria Boccia, chi è davvero: dagli occhiali "spia" alla pec tarocca

Marco Zonetti
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Mentre prosegue la saga di fine estate con protagonisti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, ecco che la telenovela assume i connotati di una spy story. La scoperta di Selvaggia Lucarelli che Boccia indossasse degli occhiali con telecamera integrata riprendendo corridoi e stanze di Montecitorio aggiunge infatti un’aura inquietante alla storia. Sfoggio di hi-tech, o come ha congetturato più d'uno - la quarantenne di Pompei acquisiva materiale delicato per conto terzi? La diretta interessata ha obiettato che non è illegale utilizzare quegli occhiali nei palazzi istituzionali, ma chi di dovere sostiene l'esatto contrario. Inoltre, cercando informazioni sulla società presieduta da Boccia, la Fashion Week Milano Moda, si scoprono elementi interessanti.

Il 5 giugno 2019, ospite dell’amica Monica Marangoni su Rai Italia, l’influencer di Pompei dichiarava di organizzare in veste di presidente di Fashion Week Milano Moda «tutti gli eventi collaterali delle settimane della moda in Europa e tutti gli eventi dove partecipano musicisti, Sanremo, piuttosto che la settimana della moda a Milano, Pitti Firenze». Alla luce di tale dichiarazione, appare quindi significativa la presa di distanza del presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana che l’ha diffidata dall'uso del nome che ricorda la Milano Fashion Week©, marchio registrato di proprietà di CNMI.

Sempre Lucarelli ha fatto notare come, in vari post relativi a presunti viaggi da invitata a eventi di moda, Boccia non pubblichi foto originali bensì scatti altrui presi da social vari, da Pinterest a Instagram. Lasciando così intendere che non sia mai intervenuta a tali eventi visto che sono assenti foto e video dei backstage, abbondanti nelle sue sortite istituzionali (dove, invece, foto e video dovrebbero subire restrizioni).
Cercando poi i profili ufficiali di Fashion Week Milano Moda, si giunge a una pagina Instagram vuota, a un profilo YouTube con 2 iscritti e nove video pubblicati, a una pagina Facebook che rimanda a un indirizzo wordpress.

E da lì a una pagina bianca con il logo di Fashion Week Milano Moda e la frase «Dove ci troviamo» abbinata a un indirizzo londinese, 1-4 di Langley Court. Una ricerca in rete, tuttavia, ci informa che tale indirizzo è occupato da Kate Spade, un negozio di abbigliamento.

Boccia risulta poi titolare dal 12 marzo 2019 della Cult Comunication (con una emme sola...), una S.R.L. che si occupa di pubbliche relazioni e comunicazione. Ancora una volta, però, non esiste alcun elemento a legarla al marchio ufficiale Milano Fashion Week©, senza contare che nel 2020 la precedente PEC della Cult Comunication fu revocata dalla Camera di Commercio di Napoli poiché giudicata non valida.

Eppure, sotto l’egida di tale società diffidata dalla Camera Nazionale della Moda, Boccia è arrivata alla presidenza di un gruppo interparlamentare e quindi al timone di una serie di convegni alla Camera che, diversi anni prima che Gennaro Sangiuliano fosse ministro, l'hanno vista collaborare con esponenti di vari partiti, tra cui Forza Italia, Italia Viva, Noi Moderati, Liberi e Uguali. Per paradosso, nell’ascesa folgorante di Maria Rosaria Boccia, l’ultimo arrivato è proprio Sangiuliano.

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