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Roberto Saviano, altro che Telemeloni: torna sulla Rai e attacca la premier

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In prima serata è andato in onda il suo «Insider» Ma lui non contento scrive: «Hanno cercato di bloccarmi»

Marco Zonetti
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La fantasmatica «TeleMeloni» riserva sempre sorprese. Non solo il Pd continua a occupare una decina di direzioni, superando quelle di Fratelli d'Italia (5), quelle della Lega (7) e di Forza Italia (3), ma addirittura ha riportato in prima serata su Rai3 Roberto Saviano con il programma Insider – Dentro la verità. Annunciato a luglio 2023, fu sospeso dopo che lo scrittore definì Matteo Salvini «Ministro della Mala Vita». La Rai giudicò «il linguaggio utilizzato ripetutamente dal giornalista non in linea con il Codice etico che ispira il servizio pubblico» ed eliminò Insider dai palinsesti.

Il provvedimento seguiva la cancellazione del programma di Filippo Facci, mai andato in onda per via di un articolo scritto dal giornalista che offendeva la ragazza che accusò di violenza sessuale il figlio del Presidente del Senato. Ma se della trasmissione di Facci non si è più saputo nulla, di quella di Saviano se n'è parlato ovunque per un anno, e lo stesso scrittore è riuscito a rivangare il caso non solo sui giornali e a teatro, ma anche in varie trasmissioni tv tra cui Propaganda Live, Che tempo che fa, diMartedì, Le Iene e così via. Il tutto corredato dall'interrogazione parlamentare di Elly Schlein e dalle proteste dell'Associazione Familiari delle Vittime di Mafia, di WikiMafia e di Articolo 21, obbligando la Rai a inserire il programma nei palinsesti.

 

Insider è dunque partito ieri sera in prime time su Rai3, annunciato sui social dallo stesso autore di Gomorra con video, tweet e post in cui utilizza termini piuttosto forti riguardo alla Rai e al «governo che ne tira le fila». A suo avviso, a Viale Mazzini, avrebbero infatti cercato di «sabotare e bloccare» la trasmissione poiché, probabilmente dopo la cancellazione del programma di Facci, «hanno cercato in qualche modo un risarcimento da dare all'elettorato di estrema destra». La differenza è che lui va in onda, mentre Facci è desaparecido.

Per quanto concerne i suddetti «sabotaggi» della Tv pubblica, «governata manu militari dall'estrema destra» secondo Saviano, tempo fa lui stesso dichiarò di aver parlato con il dg Giampaolo Rossi, «uomo di Meloni» per sbloccare alcune ospitate per presentare il suo libro. Il colloquio con Rossi, a detta dello scrittore, fu «cordiale», tanto che il dg Rai gli avrebbe detto «che venendo da una cultura che lui considera censurata, non eserciterebbe mai la censura». Alla faccia del governo «manu militari», insomma.

 

A tal proposito Selvaggia Lucarelli, non proprio una giornalista di destra, commentò: «Non so quanti giornalisti o scrittori oggi potrebbero permettersi di alzare il telefono e interloquire con il direttore generale Rai, fedelissimo del loro più acerrimo nemico politico». Per poi rincarare: «Forse sarebbe ora che Saviano realizzasse una cosa: è sicuramente vittima di censure e vendette politiche, ma soprattutto del suo autocompiacimento vittimistico».

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