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Papa Francesco vola in Indonesia e dà subito un segnale sui migranti

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Comincia nel segno dei migranti il viaggio di Papa Francesco in Asia e Oceania, il più lungo del suo Pontificato. Il Pontefice è giunto stamani a Giacarta, capitale dell’Indonesia, prima tappa del suo 45esimo viaggio apostolico internazionale. Dopo circa 13 ore di volo, nessun impegno pubblico per Francesco, che atterrato all’aeroporto Soekarno-Hatta, dopo una brevissima cerimonia di accoglienza con il ministro per gli Affari Religiosi indonesiano, si è trasferito subito alla Nunziatura Apostolica. Qui però, il Papa ha voluto incontrare privatamente un gruppo di rifugiati accolti dal Jesuit Refugee Service, bambini orfani cresciuti dalle suore domenicane, e anziani, rifugiati e senza dimora accompagnati dalla Comunità di Sant’Egidio indonesiana. Tra i profughi, provenienti da varie Nazioni, alcuni Rohingya dal Myanmar, dallo Sri Lanka e dalla Somalia.

 

 

Il dramma dei migranti è un tema caro a Bergoglio. «Mi sono nel cuore», ha detto durante il volo per Giacarta al giornalista dell’AFP che gli ha donato una torcia di segnalazione usata dai migranti in mare. Il cronista ha raccontato del suo reportage al seguito della nave Ocean Viking di SOS Mediterranee. Francesco ha ascoltato commosso e poi ha ringraziato per «tutto quello» che si fa per «raccontare le storie dei migranti».

 

 

E ancora, durante il volo, la giornalista dell’emittente radiofonica spagnola Cope, si è fatta messaggera della famiglia di Mateo, un bambino di 11 anni di un paesino vicino Toledo, Mocejon, ucciso lo scorso 18 agosto durante una partita di calcio con i suoi amici. L’assassino sembrerebbe essere un giovane della stessa città con disturbi mentali. Tuttavia la vicenda ha alzato un enorme polverone nel Paese, dopo che alcuni rappresentanti politici hanno accusato dell’omicidio, dopo poche ore, alcuni migranti accolti in un vicino hotel di Mocejon. La famiglia della vittima ha sempre smentito questa versione ma ciò non è riuscito a frenare le polemiche sulle politiche di accoglienza. La cronista ha donato al Pontefice la divisa di calcio rossa di Mateo. Maglia che Francesco ha benedetto e firmato. «Vi ringrazio per essere venuti in questo viaggio, vi ringrazio per la compagnia. Grazie tante. E poi ci vedremo in questo viaggio, in questo volo così tanto lungo, credo il più lungo che io abbia mai fatto», ha esordito il Papa ai circa 80 tra giornalisti, cameramen e fotografi presenti sull’aereo.

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