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Paolo Crepet sbotta: "Fanfaroni", con chi ce l'ha. Le tesi su Paderno Dugnano

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Cos’è passato per la testa dell’autore della strage di Paderno Dugnano? Per lo psichiatra Paolo Crepet è una domanda che va posta «all’Onnipotente. Criminologi e psicologi che rispondono ad una domanda del genere sono dei fanfaroni. Quello che mi spaventa invece è come mai non se n’è accorto nessuno», «un ragazzino di 17 anni prende in mano un coltello e fa una strage e non ci sono segnali? Stiamo scherzando?», afferma Crepet in una intervista al Corriere della sera.  Il fatto è che «le famiglie non funzionano, la scuola è abbandonata a sé stessa», «è la punta di un iceberg. Lui l’ha fatto, mille altri ci hanno pensato» risponde lo psichiatra.

Il vicino di casa ha detto che era una famiglia tranquilla… «Questo è bestiale, è la controfirma di una civiltà morta. Chi dice che era una persona meravigliosa uno che ha fatto una strage perché lo dice? Ci è andato a bere un caffè alle otto? E cosa pensava gli dicesse, tra dieci minuti ammazzo tutti?», argomenta Crepet, «non ci parliamo più, io non conosco nessuno dei miei condomini. È una comunità sfaldata, una volta tra vicini ci si aiutava». La famiglia massacrata viveva in una zona di villette… «Perché Turetta dove abitava? Nel Bronx? Smettiamo di parlare di ’famiglie per bene', aboliamo questa dicitura».

 

Questo ragazzo non pensava che sarebbe finito in carcere? «Non gliene frega niente. Un’altra cosa che ci è sfuggita da Novi Ligure ad oggi, e son passati più di vent’anni, è la questione social. All’epoca di Novi Ligure sono stato preso per i fondelli dicevano che banalizzo soltanto perché chiedevo se in quelle famiglie - e all’epoca non c’erano i social - alla sera, a cena, ci si chiede anche come va. Figuriamoci oggi con i social».

 

I social network peggiorano la situazione? «Di un milione di volte. Chi dice di no è in malafede. Un ragazzino di 17 anni che si mette la ’vision pro' sugli occhi è più o meno isolato? Ci vuol Marconi per capirlo?», «siamo tutti violenti, questa è una società violentissima. A Torino hanno massacrato un signore che faceva le bolle di sapone alla stazione, non è follia, è odio. È odio anche andare a 200 chilometri l’ora in auto con la propria fidanzata e finire contro un albero, se ami la tua ragazza vai a 65 orari e le accarezzi la mano». E conclude: «Siamo bombardati da mesi con quaranta morti al giorno in televisione per le guerre, è un continuo richiamo alla morte». 

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