Vittorio Feltri: "So che questa parola...", a valanga sul killer di Sharon Verzeni
“Senza motivo”. Due parole che forse rendono ancor più struggente un delitto che si sarebbe potuto evitare. È la frase pronunciata da Moussa Sangare - l’assassino che ha confessato di aver ucciso Sharon Verzeni nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorso -, ora detenuto nel carcere di Brescia con l’accusa di omicidio pluriaggravato sia per la premeditazione che per i futili motivi, secondo quanto riconosciuto dalla gip Raffaella Mascarino. Con un video sul sito de Il Giornale, il direttore editoriale Vittorio Feltri ha commentato il caso che in maggior misura ha occupato le pagine di cronaca nera negli ultimi 30 giorni. Per lui non esiste politically correct che tenga, men che meno in tali circostanze: “La ragazza è stata accoltellata e uccisa da un ne*o, so che non vi piace questa parola, ma rimane lo stesso un ne*o, è il colore della sua pelle non c’è mica niente di male”.
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Feltri però intende muovere una critica soprattutto alle istituzioni, perché la morte della 33enne di Terno d’Isola, piccolo comune del bergamasco, poteva essere scongiurata impiegando una maggiore accortezza. Infatti, racconta il direttore nel suo video rivolto ai lettori del quotidiano, “la cosa più sorprendente, e che non ha trovato nelle notizie lo spazio che meritava, è che l’assassino aveva creato già in casa sua uno scombussolamento pazzesco: non solo picchiava la sorella e la madre, il bello è che la famiglia lo aveva denunciato varie volte, visto che era minaccioso e violento”. La sorella di Moussa Sangare – Awa – nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha svelato che quello del fratello non è stato un raptus isolato. Tanto che anche lei e sua madre avevano paura che, prima o poi, avrebbero perso la vita come è accaduto poi a Sharon.
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Tre denunce per maltrattamenti e violenza domestica. Lettere al sindaco e agli assistenti sociali, ma niente: “Hanno detto che era lui che si doveva presentare volontariamente, io e mia mamma siamo state lasciate sole”. Feltri è furioso per la negligenza delle istituzioni: “Io non so chi deve intervenire in questi casi, fatto sta che nessuno ha fatto niente, nonostante la famiglia avesse lanciato l’allarme più volte. Questo ci deve turbare, perché potrebbe accadere anche ad altre persone”. Il messaggio del direttore è indirizzato a quanti hanno strumentalizzato il caso a livello politico: “Cerchiamo di non indicare colpevoli a destra e sinistra, perché in queste occasioni il colpevole è sempre la struttura pubblica che non interviene e se ne frega. Quindi se abbiamo a che fare con un cretino del genere, dobbiamo difenderci scappando, se necessario cambiando città”. Per far sì che nessun altro debba morire così, senza motivo.