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Paderno Dugnano, Crepet sulla strage: “C'erano dei segnali. Ma nessuno se n'è accorto…”

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Una strage in famiglia a Paderno Dugnano sta sconvolgendo tutta l’Italia nelle ultime ore. Paolo Crepet, psichiatra, intervistato dal Corriere della Sera mette alcuni punti fermi nel ricostruire i perché di quanto successo: “Quello che mi spaventa è come mai non se n’è accorto nessuno. C’erano per forza dei segnali, un ragazzino di 17 anni prende in mano un coltello e fa una strage e non ci sono segnali? Stiamo scherzando? Non ci parliamo più, io non conosco nessuno dei miei condomini. È una comunità sfaldata, una volta tra vicini ci si aiutava”.

 

 

“Non gliene frega niente - sentenzia Crepet sul ragazzo, reo confesso dell’omicidio di madre, padre e fratello minore, e la possibilità di finire in carcere - . Un’altra cosa che ci è sfuggita da Novi Ligure ad oggi, e son passati più di vent’anni, è la questione social. All’epoca di Novi Ligure sono stato preso per i fondelli dicevano che banalizzo soltanto perché chiedevo se in quelle famiglie, e all’epoca non c’erano i social, alla sera, a cena, ci si chiede anche come va. Figuriamoci oggi con i social. I social network peggiorano la situazione di un milione di volte. Chi dice di no è in malafede. Un ragazzino di 17 anni che si mette la ‘vision pro’ sugli occhi è più o meno isolato? Ci vuol Marconi per capirlo?”.

 

 

“Lui l’ha fatto, mille altri ci hanno pensato. E poi comunque questi casi non sono così rari. Siamo tutti violenti, questa è una società violentissima. Questo ragazzo di 17 anni si farà 15 anni, ci sono già i periti al lavoro, poi è minorenne”, l’analisi brutale di Crepet. Che poi chiosa sull’altro caso delle ultime ore, quello dell’omicidio Sharon Verzeni: “Anche lì, odio. Ogni evento ha un suo perché e una sua declinazione, non possiamo metterli nello stesso posto. Ma in comune ci sono l’odio e l’indifferenza per la vita altrui”.

 

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