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Giorgia Meloni, la stoccata a Schlein: "Più brava lei, è sparita tre settimane"

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 «La cosa che mi ha dato più fastidio rispetto a quello che si è quest’estate è che si sia messa in dubbio la mia responsabilità, che si sia procurato l’allarme della sparizione del presidente del Consiglio». La premier Giorgia Meloni  ospite di 4 di sera da Paolo Del Debbio torna sulle critiche per i giorni passati in famiglia e le critiche pretestuoso della sinistra. «La prossima volta chiederò consiglio a Elly Schlein, che è stata molto più brava di me: è sparita tre settimane e nessuno sa dove sia stata. Di me si è saputo tutto. Un mio amico mi ha mandato un messaggio dicendomi: ’Meno male che oggi non so cosa hai mangiato'», ride la premier. «Non si deve mai mettere in dubbio la mia responsabilità, io non faccio vacanze all’estero, non vado lontano proprio per questo: per essere sempre reperibile ed essere sempre a disposizione, e lo ho fatto anche quest’anno. Che poi io non voglia comunicare ad alcuni esponenti dell’opposizione i miei spostamenti orari mi sembra normale. Ognuno ha diritto alla sua privacy», rimarca Meloni.

 

C'è poi il risultato inoppugnabile dei dati macroenonomici: «Potrei parlare venti minuti di quello che ho sentito, perché gli slogan sono belli, ma poi si smontano con i dati. In tema di occupazione, lavoro povero, lavoro precario, lavoro femminile temo per la segretaria del Pd i numeri smentiscono tutto quello che dice perché dicono che in tutti questi fattori le cose vanno meglio di quando al governo c’era la sinistra», commenta il presidente del Consiglio intervistato da Del Debbio su Rete 4. «Mi dispiace - continua - che per dover sempre attaccare la sinistra, che ha sostenuto nella sua storia di essere sempre vicina ai lavoratori, oggi non riesca a gioire del fatto che il salario dei lavoratori aumenta grazie alle nostre iniziative sul cuneo, che il salario delle mamme lavoratrici aumenta grazie alle nostre iniziative sulla decontribuzione, che il numero dei disoccupati diminuisce, e che i contratti sono molto meno precari di quanto non lo fossero quando al governo c’erano loro». «Capisco la difficoltà, non lo vogliono accettare», conclude Meloni.

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