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Sharon, il sospetto di Nuzzi su Sangare: "Ora niente mezzucci e scorciatoie"
Ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni, un mese fa a Terno d'Isola, il 31enne Moussa Sangare, che ha detto agli inquirenti che lo hanno arrestato di aver agito in preda a un raptus. Il suo avvocato ha subito spiegato che "è una vicenda senza senso, sicuramente andrà approfondito l’aspetto psichiatrico". Se ne parla nell'edizione delle 19 di venerdì 30 agosto del Tg4. Il conduttore di Quarto Grado Gianluigi Nuzzi premette che le per questo delitto le indagini sono state fatte molto bene: "Qui è stata ricostruita una sequenza fotogramma dopo fotogramma di questa bicicletta, è stato identificato in mezzo e chi la conduceva". Sull'assenza di movente, Nuzzi ha molti dubbi: "Lui dice che il movente non c'è e che non aveva mai visto" Sharon, "dall'altra parte non è vero che è stato colpito da un raptus anche perché, e lo dicono gli psichiatri, il raptus non esiste". Insomma, le indagini dovranno approfondire questo aspetto. "Bisogna capire se lui frequentava quel bar, se ci sono stati dei precedenti, se magari la buona Sharon aveva detto no" a un avance.
Tra gli aspetti emersi nelle ultime ore, i tentativi di "Moses" Sangare, questo il suo nome d'arte, di costruirsi una carriera nella musica. "C'è un ragazzo che canta, suona, è organizzato, che è andato a Londra", ricorda il giornalista. "I problemi psichici devono essere tali da incidere sulla capacità di intendere di volere per chiedere una scorciatoia" ed evitare una pena pesante, che con la premeditazione può essere quella massima dell'ergastolo. Ecco, "io non vorrei vedere scorciatoie, mezzucci e sotterfugi", come "mostrare delle malattie mentali magari che poi tali non sono". Ogni indagato deve avere "tutte le garanzie che il codice prevede", però insomma Sangare "lo vedete, mi sembra che sia un ottimo canterino...".