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Ilaria Salis dal detenuto accusato di terrorismo: "Vogliono reprimere il dissenso"

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Ilaria Salis prosegue il tour nelle carceri: "Oggi ho fatto un’ispezione a sorpresa al carcere San Michele di Alessandria (Piemonte). Oltre a constatare il pessimo stato in cui si trovano le varie sezioni e la grave carenza di personale socio-sanitario, ho avuto modo di ascoltare le testimonianze di molte persone detenute. Ho potuto anche incontrare Luigi Spera, compagno di Palermo al centro di un vero e proprio caso politico, su cui occorre fare convergere le nostre energie solidali. Un mondo oltre il carcere è più necessario che mai!»", ha scritto l'eurodeputata eletta con Avs, in un post su Facebok, riferendosi al vigile del fuoco in carcere con l’accusa di terrorismo.

“Non potevo non andare a trovarlo…”, dice ancora a Repubblica affermando che .“Spera vive una condizione detentiva totalmente sproporzionata rispetto al reato che avrebbe compiuto è in alta sicurezza e a millecinquecento chilometri da casa, lontano dalla famiglia e dai suoi figli, gli contestano il reato di terrorismo per un’azione dimostrativa che non ha causato né feriti né danni gravi”. 

 

La vicenda di Spera ha inizio nel novembre del 2022, durante una protesta davanti alla sede di Leonardo a Palermo. Nell'occasione due molotov erano state lanciate oltre l’ingresso dello stabilimento, senza colpire nessuno perché era chiuso. In seguito viene arrestato con altri attivisti: il suo dna è stato trovato sui cocci delle bottiglie incendiarie e pertanto viene indagato per attentato per finalità terroristiche o di eversione, associazione con finalità di terrorismo, istigazione a delinquere. Spera è in carcerazione preventiva da 5 mesi e a settembre inizierà il processo. In un video su Instagram, Salis ospita l'intervento della sorella di Spera che ne chiede l'immediata liberazione. 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Ilaria Salis (@ila_salis)

 

“Colpire così duramente gli attivisti ha lo scopo di far passare a chiunque la voglia di compiere atti di protesta, sanzionatori, duri ma comunque simbolici. Oltretutto si produce una narrazione falsa, ossia quella del pericoloso terrorista, che scoraggia qualsiasi forma di solidarietà possa crearsi attorno a Spera”, attacca Salis che solo due settimane fa, in una analoga visita a San Vittore, era arrivata a chiedere l'abolizione del carcere...

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