Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

In Onda, Rula Jebreal sbotta: "In questo studio...", scintille con Aprile e Telese

  • a
  • a
  • a

Scintille a In Onda, il talk condotto da Marianna Aprile e Luca Telese su La7. Tra gli ospiti della puntata di giovedì 29 agosto c'è Rula Jebreal, la giornalista palestinese con cittadinanza israeliana e italiana chiamata a commentare i recenti sviluppi in Medio Oriente, a partire dall'attacco israeliano in Cisgiordania. Il governo di Netanyahu sembra aver aperto un altro fronte dopo quello a Gaza e con Hezbollah al nord, al confine con il Libano. "È il risultato del fallimento della comunità internazionale ma anche della complicità di chi continua armare un governo sotto processo per genocidio alla Corte Internazionale di giustizia e condannato un mese fa per la criminalità dell'occupazione, la colonizzazione e l'apartheid contro i palestinesi", tuona la giornalista. 

 

Jebreal punta il dito contro gli attacchi dei coloni "accompagnati dall'esercito israeliano, armato con armi che vengono dagli Stati Uniti e dall'Europa", attacca argomentando che esiste "questa idea che Israele è al di sopra della legalità internazionale, questo cosa crea una condizione di impunità diffusa". Insomma, per Jebreal ci sono "propagandisti" che giustificano i crimini israeliani, e tira in ballo anche la stessa trasmissione di cui è ospite: "Anche qui, in questo studio, giorni fa".

 

Accuse che vengono respinte dai conduttori, nella libertà di espressione e di "raccontare quello che accade" nel "rispetto di tutte le parti in causa e le letture possibili". "Abbiamo gioito per la liberazione degli ostaggi israeliani, abbiamo trasmesso una meravigliosa intervista che raccontava il punto di vista di chi è stato colpito dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre", risponde Telese,"e siamo assolutamente tutti d'accordo sul diritto di Israele di esistere". Jebreal non ci sta: "Ma possiamo anche aggiungere il diritto dei palestinesi di esistere, di non essere occupati e di non essere sterminati? Vogliamo spendere una parola anche in difesa delle vittime?". "Lo facciamo sempre", chiosa Telese, con Aprile che rimarca: "Non credo che ci si possa accusare di non farlo": 

Dai blog