Bersani e Vannacci, Capezzone smaschera la sinistra: "La può girare come vuole ma..."
Bersani contro Vannacci, Vannacci contro Bersani: Daniele Capezzone richiama tutti al buonsenso e difende le posizioni dell’europarlamentare della Lega nella bagarre che lo vede contrapposto da giorni con l’ex segretario del Partito Democratico. Ospite del Tg4, il direttore editoriale del quotidiano Libero dà il suo punto di vista sulla vicenda e sulla causa legale innescata dalle parole usate da Pier Luigi Bersani nei confronti dell’ex generale dell’esercito. Capezzone parte da una premessa: “Io sono per una vecchia tesi – dice rivolto alla conduttrice Mediaset, Elena Tambini - secondo me nessuno dovrebbe mai denunciare nessuno tra politici e tra giornalisti per le parole. Tu sali sul ring delle parole, delle idee, puoi dare dei colpi, puoi subire degli altri colpi, eccetera”.
Ossessione sinistra, la sparata di Bindi su Vannacci: "Ora mi denuncia?"
Poi entra nel merito della bagarre Vannacci-Bersani: “Io non ho particolare simpatia per Vannacci, meno che mai per Bersani – spiega – In questo caso però Vannacci non ha offeso nessuno e invece Bersani ha usato una parola offensiva”. Questione chiusa e querela motivata secondo Capezzone, che poi sottolinea i due pesi e due misure che a suo dire usano alcuni giornali: “Se c'è uno di destra che esagera con le parole ‘ah, che vergogna, che volgarità, che violenza eccetera’. Se lo fa uno di sinistra, in questo caso Bersani, parte subito la difesa: ‘no, era un ragionamento’.” Capezzone chiude il suo pensiero e lo fa in maniera nettissima: “Ma come un ragionamento? Non posso ripetere a quest'ora la parola usata da Bersani, ma era una parolaccia, era un insulto chiaro e specifico. Poi uno può girare come vuole ma non va bene”.