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Ucraina, rissa mai vista Rizzo-Gasparri: "C**o lì da 40 anni", "zero per cento"
Uno sconro durissimo quello andato in onda a Coffee break estate, su La7. A fronteggiarsi nella puntata di giovedì 22 agosto sono le visioni contrapposte di Maurizio Gasparri e Marco Rizzo. Il presidente onorario del Partito Comunista e coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare commenta la scelta dei democratici americani di puntare su Kama Harris dopo il ritiro della candidatura di Joe Bide. "Penso a quello che si è detto fino a 20 giorni fa, prima della sua incoronazione... - afferma Rizzo - Noi l'abbiamo detto in questo studio e me ne assumo la responsabilità, Harris veniva considerata un'idiota da tutti e poi, nel momento in cui hanno deciso che era il cavallo vincente, in una notte ha superato Trump nei sondaggi... Ma quando li hanno fatti questi sondaggi?", attacca il comunista che punta il dito sullo strapotere dell'informazione e dei media.
A riguardo tira fuori la pandemia: "Ricordate che il covid è stato servito a colazione, pranzo e cena fino al 24 febbraio del 2022, poi è arrivata la guerra e hanno sostituito hanno i virologi con gli esperti di geopolitica i giornalisti?". Gasparri lo stoppa e ricorda che oltre alla guerra "era arrivato il vaccino", ma Rizzo non arretra e invita il senatore di Forza Italia e "tutti i politici ad andare in un battaglione a combattere" in Ucraina.
Rizzo accusa la classe politica di dare armi a Kiev e di non sostenere altri popoli aggrediti come i palestinesi, e a quel punto Gasparri sbotta: "La guerra non finisce con i "sermoni". "Sembri più tu un prete", risponde Rizzo, con l'azzurro che poi argomenta: "Contro le guerre in Ucraina e nel Medio Oriente non bastano gli appelli, bisogna sostenere i popoli aggrediti. Poi ci sono visioni diverse, anche se Rizzo forse vorrebbe che ci fosse ancora l'Unione sovietica". "Vecchio, sei vecchio", sbotta l'esponente di Dsp, "tu sei uno che ha il c*** lì da 40 anni quindi non hai il diritto di parlare di me". Gasparri prima schiva l'assalto, poi affonda la sciabolata: "Tu non sei in Parlamento perché hai lo zero per cento".