Giuliacci perde le staffe sul veliero: "Nessun radar a bordo. Ma scherziamo?"
Prosegue a ritmo incessante l’inchiesta della Procura di Termini Imerese (Palermo), guidata da Ambrogio Cartosio, per fare luce sul naufragio avvenuto a Porticello (Palermo) all’alba di lunedì. La procura indaga per naufragio e omicidio plurimo colposo, al momento contro ignoti. Al vaglio dei pm anche i video e le fotografie scattate la notte della tempesta da alcuni abitanti della zona, ma anche le telecamere di sorveglianza, in particolare di un cantiere nautico, che puntava la telecamera proprio sulla barca e di una villa privata. Se ne è discusso a Zona bianca, il talk-show di politica e di attualità condotto da Giuseppe Brindisi. A prendere la parola, nel corso dell'ultima puntata del programma di Rete 4, è stato il colonnello Mario Giuliacci che, in un primo momento, ha provato a tracciare un quadro di che cosa potrebbe essere accaduto quella mattina dal punto di vista meteorologico.
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"Non c'è dubbio che il surriscaldamento del pianeta sia colpevole dei fenomeni estremi", ha esordito. I fenomeni più violenti in natura "sono i cicloni tropicali, uragani e tifoni, quelli lungo la fascia tropicale che in sei o sette giorni spazzano via e devastano un'area, e i temporali che danno luogo poi a trombe d'aria", ha spiegato l'esperto con nettezza di parole. Nelle trombe d'aria "i venti possono raggiungere velocità superiori a quelle degli uragani. La potenza di una tromba d'aria può essere superiore a quella di un uragano. L'uragano magari non riesce a espiantare un platano di venti metri, una tromba d'aria in un secondo sì", ha continuato. Il meteorologo ha poi espresso il suo pensiero in merito a quanto accaduto al largo di Palermo. "Secondo me, non è stato considerato il fattore umano. Un veliero di quel tipo possibile che non abbia un radar di bordo che vede il temporale a 50 chilometri di distanza e che permette di prendere le dovute precauzioni. Ma scherziamo?": è stato il suo duro commento.