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Clima, Capezzone travolge gli "ecosvalvolati" e il loro "approccio religioso"
Aumentano i fenomeni meteorologici estremi, le tragedie balzano agli onori di cronaca e sconvolgono l'opinione pubblica e il tema del clima ritorna a occupare una posizione di primo piano. Se ne è discusso, anche animatamente, a Zona bianca, il programma di politica e di attualità condotto da Giuseppe Brindisi. "Caldo record, trombe d'aria: il clima presenta il conto": questo l'argomento lanciato sul tavolo del dibattito dal padrone di casa. Anche e soprattutto riallacciandosi a quanto accaduto al largo di Palermo, dove una tromba marina ha provocato il naufragio di una barca a vela di 57 metri, battente bandiera britannica. "Che cos'è che non mi convince del loro metodo?", ha chiesto Daniele Capezzone riferendosi agli ambientalisti (da lui denominati "ecosvalvolati" nel tweet su X) e alle battaglie da loro sposate.
Brindisi l'ha incalzato subito: "Metodo?". "Sì, un metodo. Come tutti quelli che vogliono il comunismo. È un metodo", ha ribattuto Capezzone, che poi è passato a elencare i punti che non lo convincono affatto. A destare i sospetti del giornalista è, in primo luogo, "l'approccio religioso". "Abbiamo peccato contro la Terra, la natura si vendicherà, è colpa vostra. La fine del mondo arriverà. Sì, arriva, ma voi ci fate morire prima. A volte anche bloccati nel traffico", ha scandito dal centro dello studio.
Il secondo aspetto da analizzare è poi, per Capezzone, quello economico. "Ammazzare le nostre economie. Solo sulle auto causerete all'Italia la perdita di 60mila posti di lavoro, mentre la Cina continuerà a bruciare allegramente carbone", ha continuato. La terza questione, infine, riguarda il clima e le soluzioni che andrebbero tenute in considerazione. "Cura dei fiumi? No, non si può fare. Le vasche di laminazione? La nutria non si può toccare. Siccità? Si possono usare i dissalatori. No perché l'acqua è pubblica", ha concluso, scatenando così le risposte accese dei suoi interlocutori.