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Vannacci insiste su Egonu: "Mai detto che non è italiana", a valanga sui Giochi

Gabriele Imperiale
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Paola Egonu? Una grandissima campionessa ma non ha mai detto che non sia italiana. Roberto Vannacci rispedisce le accuse a chi lo ha messo sulla graticola e scrive la parola fine sulla strumentalizzazione dei suoi detrattori. “La mia posizione non è cambiata nel corso di quest’anno. Ho sempre detto che la Egonu è una grandissima campionessa – esordisce l’ex generale dell’esercito nella sua intervista a Fabio Rubini su Libero – ma non ho mai detto che non è italiana o che non possa rappresentare l’Italia indossando la maglia azzurra”. 

 

Il concetto per l’eurodeputato della Lega è semplice: “Ho detto, e lo confermo, che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità classica. Non mi pare ci sia nulla di male in questo: è un’evidenza – puntualizza Vannacci – Nessun insulto, per me Egonu è italiana, sono contento che abbia vinto la medaglia con le altre ragazze. È una grande campionessa e alla prima occasione le chiederò anche l’autografo”.

Egonu a parte, i giochi olimpici di Parigi hanno rappresentato per il generale tutto tranne che i valori dello sport: “Io ho visto solo mancanza di rispetto verso la cristianità”. Ma non solo, il caso delle due boxeur intersessuali scatena il Vannacci-pensiero: “Nessuno mette in dubbio l’esistenza di condizioni diverse, ma ci deve essere trasparenza. Non si vuole offendere o denigrare nessuno, ma la base dello sport è quello di competere ad armi pari e la poca trasparenza non ha aiutato a chiarire questo aspetto”.  Le responsabilità del Cio per Vannacci sono chiare: “È chiaro che sia un organismo fortemente politicizzato, che ha sposato l’assurdità secondo la quale non conta la realtà, ma come mi percepisco...”. 

 

Nella sua lunga intervista, chiarisce anche il suo ruolo della Lega e racconta la sua prima volta a Pontida: “Mi hanno riservato un caloroso benvenuto e io ho capito l’importanza di essere nella culla del partito che, seppur da indipendente, mi ha candidato a rappresentarlo in Europa. Della serata ho apprezzato soprattutto lo spirito di coinvolgimento personale dei volontari. Ho trovato un’atmosfera sentita che si ispira ai valori del territorio, dell’identità dei popoli, che noi continuiamo a sostenere”.  E sui rumors che lo vedrebbero fuori dal partito di Matteo Salvini e alla testa di un nuovo partito: “Oggi il mio posto è nella Lega. Sono stato eletto nelle sue fila e la rappresento a Bruxelles. Questo è il futuro della mia attività politica – spiega Vannacci – Anche perché con il ministro Salvini ci legano valori condivisi: il principio della sovranità, della sicurezza, dell’identità, della meritocrazia. In caso contrario la candidatura me l’avrebbero proposta Bonelli e Fratoianni...”.

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