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Bruno Vespa chiama Telese in diretta: "Qual è il peccato?", come silenzia le polemiche
Nel tritacarne delle polemiche social nate dopo la vittoria della medgia d'oro olimpica dell'Italvolley femminile c'è finito Bruno Vespa, travolto da critiche per questo tweet: "Straordinaria la nazionale pallavolista femminile. Complimenti a Paola Enogu (errore del post, il nome corretto è Egonu, ndr) e Myriam Sylla: brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente". Molti gli contestano il fatto che è improprio parlare di integrazione per due donne nate in Italia. Dopo qualche ora, il giornalista Rai e conduttore di Porta a porta aggiunge in un altro post: "So benissimo che Paola Egonu e Myriam Sylla sono nate in Italia. Ma basta questo a salvare dalle polemiche chi nasce con la pelle nera? Anche loro purtroppo debbono integrarsi in un mondo più razzista di quanto s’immagini. E le due campionesse ci sono riuscite benissimo".
Discorso chiuso? Neanche per sogno. Lo tsunami social non si arresta e arriva addirittura la condanna dell'Usigrai, sindacato dei giornalisti del servizio pubblico. Del post di Vespa se ne parla a più riprese nella puntata di domenica 11 agosto di In Onda, sul La7. Il più critico a riguardo è il conduttore Luca Telese. Chiamato in causa, Vespa decide di intervenire con una telefonata in diretta.
"Visto che mi hai chiamato in causa volevo sapere se posso esservi utile. Qual è il peccato?, afferma il conduttore di Porta a porta. Telese ribadisce il concetto: non si può parlare di integrazione per due ragazze nate in Italia. "Ma secondo te è sufficiente essere nati in Italia per integrarsi? Come si sono integrati i nostri meridionali quando sono andati a lavorare a Torino? Credo con maggiori difficoltà rispetto alle nostre pallavoliste. Nascere in Italia e avere la pelle vera non è un vantaggio, purtroppo, ci sono ancora sacche di razzismo molto forti in Italia, quindi il fatto di essere nati in Italia non è automaticamente sinonimo di Integrazione", spiega Vespa. A quel punto Telese replica ricordando la dura storia familiare di Myriam Sylla e dei suoi genitori, una famiglia che ha superato grandi difficoltà per un lungo percorso di integrazione. "Allora mi stai dando ragione su tutta la linea", replica il giornalista Rai.