sciopero in spiaggia
Sciopero balneari, Capezzone: "Dal 2006 a oggi...", l'elenco che sbugiarda la sinistra
L'inedito sciopero dei balneari è andato in scena: ombrelloni chiusi per due ore in tutta Italia per protestare contro la direttiva europea Bolkestein per mettere a gara le concessioni delle spiagge, varata nel 2006 e arrivata di proroga in proroga fino a oggi. Se ne parla nella puntata di venerdì 9 agosto di 4 di sera, il programma di Rete 4. Tra gli ospiti c'è un'agguerrita Elisabetta Gualmini, europarlamentare del Pd che attacca il governo di Giorgia Meloni per non aver risolto alla radice il problema. A lei e ai media di area risponde Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero: "Facciamo nomi e cognomi: Repubblica e una certa pubblicistica di sinistra sparano a palle incatenate contro il governo ancora prima di dire buongiorno", premette Capezzone che poi va dritto al punto. "Questa direttiva Bolkestein, bella o brutta che sia, c'è dal 2006 e da allora c'è stato: il governo Prodi, il governo Berlusconi, il governo Monti, il governo Letta, il governo Renzi, il governo Gentiloni, il governo Conte uno, il governo Conte due, il governo Draghi... Quello di Meloni è il decimo governo", elenca Capezzone.
Insomma, se "governi di tutti i colori e di tutte le tinte, destri, sinistri e tecnici", continua, "non sono riusciti ad attuare questa roba ci sarà un problema". Da liberale, Capezzone si dice favorevole alle gare ma "è evidente che vanno fatte con criterio". Ad esempio con una forma di compensazione per gli imprenditori che hanno fatto investimenti importanti e che non possono "ricevere un calcio nel sedere". Senza contare che i grandi gruppi internazionali sono pronti a piombare sul mercato, con tutti i rischi e le incertezze del caso.