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Rai, il caso-Cassini non si placa: il post anti-Meloni e il conflitto di interessi

Luigi Frasca
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Nei giorni scorsi, il nostro pezzo su Riccardo Cassini autore Rai di Stefano De Martino, ha scatenato una bufera mediatica nonché forti reazioni politiche arrivate sino alla Commissione di Vigilanza Rai. Di Cassini, che parrebbe essere in società con Arianna Tronca nella «Società per Autori» la prima agenzia per Autori tv e scrittori, in molti lamentano la sua spasmodica volontà di arrivare al vertice autorale dei programmi tv. Non solo per prestigio, ma con interessi economici. È il caso, in ultimo, del programma televisivo «Stasera tutto è possibile», un game show in onda in prima serata su Rai 2 con la conduzione di Stefano De Martino. È proprio quest’ultimo che, nel 2019, porta Cassini in questa produzione, presentandolo come suo autore personale. Il rapporto tra i due sarebbe nato qualche tempo prima a «Made in Sud», altro programma che lo stesso De Martino conduceva su Rai 2. Cassini, negli ultimi due anni, ha tentato di sostituire buona parte degli autori che per quasi un decennio, dai tempi alla cui conduzione vi era Amadeus, avevano portato avanti le sorti del programma. Il suo intento sarebbe riuscito solo nell’ultima edizione, con un cambio al vertice che lo ha fatto divenire, il nuovo capo autore di «Stasera tutto è possibile».

 

 

Parrebbe che, in questa ultima edizione, vi sia stato anche un ricalcolo delle quote economiche Siae con un livellamento a rialzo sia per Cassini che per lo stesso De Martino. Si tratta di una produzione televisiva coadiuvata dalla società Endemol – Banijay, la stessa che da anni si occupa anche della realizzazione dell’altro programma di cui Cassini sarà autore, ovvero «Affari Tuoi» su Rai 1. Riflettori puntati anche su Bar Stella, dove con Cassini gli autori dell’ultima edizione del programma risultano essere Giorgio Cappozzo, Stefano Andreoli e Francesco Velonà. Tutti appartenenti alla ormai nota «Società per Autori» di cui Cassini si dice sia socio insieme alla Tronco. Pagheranno, immaginiamo, anche i cosiddetti «diritti di agenzia» che di solito gli assistiti versano alle proprie agenzie che gli procacciano lavoro. La cifra, mediamente, può variare dal 5 al 10% del compenso ottenuto dal nuovo contratto. È accaduto così anche nel caso di Bar Stella? I tre autori avranno versato qualcosa nelle casse della «SPA»? Se così fosse, saremmo di fronte ad un enorme conflitto di interesse.

 

 

Cassini sarebbe, al contempo, sia capoautore che manager di tutti gli autori del programma. Curioso, tra le altre cose, che nella sigla iniziale del programma lo stesso De Martino canti testualmente: «questa è una trasmissione a basso costo Rai». Se così è, considerando il compenso di Cassini per ogni singola puntata, tanto basso non parrebbe. A questo e tutti gli altri interrogativi dovrà rispondere proprio la Rai, dopo l’interrogazione avanzata dal senatore Maurizio Gasparri, componente della Commissione di Vigilanza. Fa riflettere, poi, stando al rapporto fiduciario tra i due, il silenzio di Stefano De Martino. Il mistero resta, anche sul contratto da centinaia di migliaia di euro che Cassini pare abbia già siglato con la tv di Stato per la nuova edizione di «Affari Tuoi». Ma su questo, nelle prossime settimane, saranno i vertici Rai a chiarire.

 

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