Chef Rubio, il comizio choc: "I giornalisti e i loro figli devono avere paura"
Chef Rubio torna ad attaccare i giornalisti affermando che devono "temere per l'incolumità dei loro figli" e "avere paura di andare a lavoro". Gabriele Rubini, questo il vero nome del cuoco e conduttore tv, nonché idolo della sinistra antagonista, qualche giorno fa è stato raggiunto dall'ordinanza del Tribunale Civile di Roma che gli impone di cancellare alcuni post sui social ritenuti antisemiti. a seguito di un procedimento d’urgenza promosso dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Nel corso della Festa nazionale della Riscossa Popolare, organizzata dal Partito dei CARC a Pontedera (Pisa), Rubio è tornato a lanciare messaggi minacciosi ai giornalisti: "Loro devono avere paura ad andare al lavoro ogni giorno, loro devono temere per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie", ha detto nel corso dell'evento trasmesso in diretta su Facebook.
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In precedenza aveva fatto i nomi dei giornalisti che, a suo modo di vedere, lo hanno preso di mira lamentando di essere "perseguitato a livello legale da ebrei sionisti di qualsiasi tipo". Nella lista di Rubio Maurizio Molinari, Enrico Mentana, David Parenzo e David Puente, tra gli altri. Per lo chef antagonista e filopalestinese i giornalisti oggi si sono "trasformati in attori e attrici e influencer che hanno capito di essere intoccabili". "Se ci fosse un movimento globale, generale, dovrebbe attaccare prima i media", è il messaggio di Rubio alla platea.
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"Oggi mi hanno segnalato questo intervento di Chef Rubio alla Festa nazionale della Riscossa Popolare, dove ha espresso pensieri estremamente pericolosi e falsi contro di me (definendomi addirittura «ebreo sionista») e contro i giornalisti in generale («Loro devono avere paura ad andare al lavoro ogni giorno, loro devono temere per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie»). È intollerabile che qualcuno possa applaudire, come vedrete nel video, all'idea di voler mettere delle famiglie e dei bambini in condizioni di terrore", scrive Puente sui social postando il video dell'evento, Gli risponde lo stesso Rubio: "Puente, quando i suoi confratelli (israeliani, ndr) trucidano i “colleghi” semiti (palestinesi, ndr), tace. Se però il perseguitato dalla comunità ebraica (Rubio, ndr), auspica ai complici del genocidio dei semiti, di vivere la stessa quotidiana paura dei giornalisti (palestinesi, ndr), subito a frignare. Chi è nel giusto non teme nulla":