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Inghilterra, "rivolte per una fake news"? Come risponde Nathalie Tocci

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È attesa una nuova giornata di disordini per le manifestazioni anti-immigrazione nel Regno Unito, mercoledì 7 agosto. Il premier Keir Starmer si aspetta che le condanne di chi è stato arrestato per i precedenti scontri siano "esemplari". Al termine di una nuova riunione del gabinetto di crisi a Londra, il famoso Cobra, Starmer ha detto di aspettarsi "condanne esemplari per inviare un messaggio molto potente a chiunque sia coinvolto direttamente od online". Oggi secondo la polizia ci saranno oltre 30 manifestazioni indette in tutto il Paese da gruppi di estrema destra nei luoghi dove ci sono centri per l’accoglienza degli immigrati, in vari quartieri di Londra e non solo. Durante i disordini della scorsa settimana, innescati dall’uccisione di tre bambine durante una lezione di danza da parte di un diciassettenne - nato in Uk ma di origini ruandesi -  con problemi psichici, sono stati arrestate 400 persone e Starmer ha insistito perché "tutto il peso della legge" ricada sui responsabili delle violenze. La notizia, poi rivelatasi falsa, che il fermato fosse un immigrato irregolare di religione islamica ha funzionato da detonatore delle prime proteste. 

 

Ma basta una fake news a scatenare quello che stiamo vedendo in Gran Bretagna come sembrano sostenere media e osservatori progressisti? Se ne parla nel corso della puntata di Omnibus di mercoledì 7 agosto. Tra gli ospiti c'è Nathalie Tocci, direttore dell'Istituto Affari Internazionali, secondo cui nella società britannica ci sono "problemi strutturali" che si sono accumulati "nel corso degli ultimi dieci anni" in cui, va detto, hanno governato i conservatori.

Insomma, proteste che nascono su una "base reale" di criticità legate a sanità, prigioni ma soprattutto all'integrazione e alla disparità socio economica. Il secondo elemento è quello della "fake news": "È stato innesco che poi è stato cavalcato nelle campagne di disinformazione - afferma Tocci - c'è stato un cambio di governo e questo è il momento per cercare di mettere in difficoltà l'attuale". L'analista a riguardo commenta che "siamo nella seconda ondata dei nazionalpopulisti", argomentando che la prima è culminata con la Brexit. Con i laburisti al governo, tornano centrali i temi dell'immigrazione ma anche le "tematiche sul genere, come visto per le Olimpiadi", spiega Tocci, che "hanno un ruolo dominante, lo vediamo, anche nella campagna elettorale negli Stati Uniti".  

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