Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Senna inquinata, parla Mister Ok: "Mi ci tuffai nel 2011 e non presi malattie"

Esplora:

Alessio Buzzelli
  • a
  • a
  • a

«Mi sono tuffato in tutti i grandi fiumi d’Europa e, sinceramente, di malattie non me ne sono mai prese. Botte, contusioni e lividi quanti ve ne pare; ma le malattie no, quelle mai». Mister Ok, all’anagrafe Maurizio Palmulli, 72 anni portati alla grande (fa ancora il bagnino con ottimi risultati), 5 figli e 6 nipoti, è uno che di fiumi se ne intende anzichenò: il suo tuffo nel Tevere da Ponte Cavour, che va in scena ogni primo gennaio da 35 anni, lo ha reso uno dei personaggi più iconici della Capitale. Nemmeno la temibile Senna dalla quale sono usciti malconci diversi atleti durante queste Olimpiadi-è riuscita a intaccare il suo fisico d'acciaio. Abbiamo pensato di chiedergli qual è il suo segreto.

Mister Ok, la non brillantissima idea di far disputare le gare olimpioniche di nuoto nella Senna sta mostrando oggi tutti i suoi effetti collaterali. Lei in quel fiume ci si è bagnato più di 10 anni fa, quando peraltro non era stata fatta nemmeno mezza bonifica: come ne è uscito indenne?
«Questo non lo so. So che io mi sono tuffato in tutti i grandi fiumi d’Europa, Tamigi, Danubio, Moldova; e, ovviamente, mi sono tuffato pure nella Senna, per ben due volte. Era il giorno di Natale del 2011, e il secondo tuffo è stato necessario perché nel primo quello che doveva immortalare la scena mi aveva ripreso solo i piedi. Comunque, io non sono mai stato male, nonostante farsi un bagno nella Senna non è certo come farselo alle Maldive. Nemmeno il Tevere, a dirla tutta, ha quest’acqua cristallina, ma adesso vi dirò una cosa che vi stupirà».

Prego.
«Dopo 35 tuffi nel Tevere, vi posso garantire che le sue acque sono più pulite di quelle di tutti gli altri fiumi in cui ho nuotato.
So che i romani non ci crederanno, ma è proprio così: dentro la Senna, per dire, ci va a finire di tutto, molto più che nel Tevere.
Se invece dobbiamo parlare di quello che c’è intorno, la questione purtroppo si ribalta».

Ci sta forse dicendo che se si fosse gareggiato nel Tevere non sarebbe accaduto quello che sta accadendo a Parigi?
«No, questo non lo posso dire. Posso però dire che in tanti anni non ho mai avuto un problema di salute, né escherichia coli, né leptospirosi, né altro. Qualche botta e contusione qua e là sicuramente, ma malattie mai. Sicuramente a qualcuno sarà successo, magari qualcuno che di bagni se n’è fatti un po’ troppi: come si dice a Roma, daje e daje pure le cipolle diventano aglio».

Ha mai preso precauzioni mediche prima di tuffarsi?
«Ma quando mai. Nessuno m’ha mai dato consigli medici prima dei tuffi. Anche perché tutto quello che faccio lo faccio in autonomia, non è che prima di buttarmi vado a chiedere che malattie posso prendermi o che medicine mi possono aiutare. ‘Sta passione mia va vissuta così, un po’ da incosciente: vai, prendi, ti butti».

Che alcuni atleti siano usciti dalla Senna con vari problemi di salute però è un fatto.
«Quello che è successo agli atleti in queste Olimpiadi non è stato bello. L’escherichia coli è una cosa seria, mi dispiace per quei ragazzi: quelli sono campioni, si sono allenati quattro anni e alla fine si sono ritrovati a nuotare in mezzo alle pantegane. Eppure la Francia il mare ce l’ha, e pure tanto: perché le gare non le hanno spostate al mare non l’ho mica capito, boh... Adesso però una domandala faccio io: è possibile che questi fiumi così importanti non si riesca a tenerli puliti? Prendete il Tevere: fiume di Roma Caput Mundi, che c’ha da raccontare una storia lunga 3 millenni... ‘Sti fiumi vanno rispettati, c’hanno dato la vita. Il Tevere fino a settant’anni fa era il mare dei romani, il “fiume biondo”. Oggi invece è una pozzanghera».

Dai blog