governo in rivolta
Musk invoca la guerra civile in Gran Bretagna. “Irresponsabile”, insorge il governo
Dura critica del governo britannico a Elon Musk per i suoi commenti «ingiustificabili» e «irresponsabili» sui disordini di estrema destra in Gran Bretagna ai danni dei migranti. Sulla sua piattaforma X, il multimiliardario americano ha commentato che «una guerra civile è inevitabile», in risposta a un messaggio che attribuiva l’ondata di violenze all’«immigrazione di massa». Quale risposta, il segretario di stato per la giustizia Heidi Alexander, ha dichiarato che «questi commenti sono ingiustificabili», sottolineando in un intervento su Times Radio che, «se si dispone di una grande piattaforma di social media, questo dà anche una responsabilità. Tutti dovrebbero chiedere calma».
Leggi anche: Gran Bretagna "pronta a una guerra con la Russia", il briefing choc del capo di Stato maggiore
Sulla vicenda delle rivolte anti-migranti, Musk ha anche risposto con un punto esclamativo a un messaggio dell’agitatore anti-musulmano Tommy Robinson, che critica le parole del premier laburista Keir Starmer, che ha definito i teppisti «delinquenti». Precedentemente cancellato, l’account X (ex-Twitter) di Tommy Robinson, Stephen Yaxley-Lennon con il suo vero nome, è stato ripristinato da Musk lo scorso anno. Per giunta nelle scorse ore Musk ha risposto a un messaggio di Starmer - che prometteva di «non tollerare attacchi contro le moschee e la comunità musulmana» - con una domanda: «Non dovresti preoccuparti degli attacchi contro tutte le comunità?».
Il tuo browser non supporta il tag iframe
L’ondata di violenza anti-migranti è scoppiata dopo l’uccisione a coltellate, una settimana fa, di tre ragazze in un centro ricreativo di Southport, nel nord-ovest dell’Inghilterra, dove sono rimasti feriti altri otto bambini e due adulti. L’aggressore delle ragazze di Southport, Axel Rudakubana, 17 anni, nato in Galles da genitori ruandesi, è stato accusato dell’omicidio delle ragazze e del tentato omicidio di altre dieci. La vicenda è cominciata sulla base di voci non confermate e in parte smentite sull’origine e la religione del sospetto dell’attacco al coltello.