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Khelif, ci mancava il "complotto sovranista". Stoccata di Senaldi a Caprarica

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La polemica sulla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi con tanto di Ultima cena queer è stata superata dal caso Imane Khelif, la pugile algerina finita al centro del dibattito per il livello di testosterone considerato troppo alto dalla federazione Iba ma non dal Cio che l'ha ammessa al torneo. Per la cronaca, dopo il ritiro di Angela Carini, Khelif ha battuto oggi l'ungherese Hamori volando alle semifinali della categoria 66 kg e una medaglia sicura. Nel corso della puntata di sabato 3 agosto di Stasera Italia, su Rete4, Antonio Caprarica afferma "che in questi Giochi si sta assistendo a uno spettacolo di ideologia sovranista, anti-gender e sessuofobica di questa nuova internazionale sovranista che collega Roma, Budapest e Mosca", afferma il giornalista. Insomma, le proteste di Giorgia Meloni e di tutti coloro che hanno parlato di una la "gara impari" vanno viste, per Caprarica, sotto questa luce. 

 

L'ex corrispondente Rai ricorda che l'Iba di cui abbiamo detto è guidata da un oligarca russo e che non è un caso se il portavoce del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, "abbia sentito il bisogno di intervenire su un match di boxe che riguarda un'atleta algerina e un'atleta italiana". 

 

La parola passa a Pietro Senaldi che mette in dubbio i sospetti cospiratori di Caprarica: "Io non credo a queste teorie del complotto di Putin che secondo me ha ben altre cose a cui pensare", afferma il condirettore di Libero. Insomma, Khelid "merita il massimo rispetto ma non credo che Putin ordisca notte giorno contro di lei", argomenta Senaldi, "io capisco che il centrodestra è al governo e questo è un lutto nazionale per la sinistra, però a me sembra che quando c'è da difendere un italiano la sinistra, siccome c'è il centrodestra al governo, non è mai dalla parte dell'italiano...". 

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