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Stasera Italia, Carini e Khelif "due burattini": chi tira in ballo Francesca Cavallo

"Sono molto orgogliosa di portare una medaglia per il mio Paese qui a Parigi. Ho lavorato molto duramente per essere qui. Questa è una vittoria per tutte le donne. Allah Akbar", esplode Imane Khelif dopo aver battuto ai punti l’ungherese Luka Hamori nel pugilato categoria 66 kg alle Olimpiadi di Parigi. La pugile si concede solo ai media algerini per evitare le domande sul suo sesso, su Angela Carini e sulle decisioni dell’Iba che l’aveva squalificata e del Cio che invece l’ha voluta nel torneo olimpico nonostante gli alti livelli di testosterone. La vicenda è diventata un caso internazionale. La sovrapproduzione di testosterone da parte dell'atleta solleva interrogativi legittimi sull'opportunità di inserirla nel tabellone. Il caso ricorda quello di Caster Semenya, la mezzofondista sudafricana, ammessa ed esclusa più volte dalle competizioni. Ma qui si parla di uno sport da combattimento, con possibili, pesanti conseguenze per le atlete. 

 

La polemica dilaga sui temi dell'inclusività ma anche sul terreno della geopolitica, dal momento che il capo dell'Iba, Umar Kremlev che vuole premiare Angela Carini e la Fpi (che ha rifiutato ogni riconoscimento in denaro), è magnate russo. "Questo combattimento" tra Khelif e l'azzurra Carini "è stato completamente portato su un piano che non c'entra niente con lo sport e che non ha nulla a che vedere con lo spirito di fratellanza che le olimpiadi dovrebbero promuovere", afferma la scrittrice e attivista Francesca Cavallo a Stasera Italia, su Rete 4. "E queste due atlete sono state trasformate in burattini di una campagna di odio e prestate alla propaganda dell'Iba che è legata al Cremlino - afferma Cavallo - ha fatto il gioco della propaganda russa".