Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Giovanni Toti si è dimesso "con una pistola alla tempia": Cerno a valanga

  • a
  • a
  • a

Giovanni Toti, da quando ha abbandonato la poltrona da governatore della Liguria, non è più un pericolo. Il gip Paola Faggioni, che ha tenuto l'ex presidente ai domiciliari per 86 giorni, ha accolto la richiesta di revoca delle misure cautelari presentata dall'avvocato Stefano Savi. "Le accuse di corruzione non comportano il fatto che Giovanni Toti o chi per lui abbia intascato un euro per sé stesso o una utilità dedicata alla sua persona o alla sua famiglia. Posso orgogliosamente dire di essere assai più povero di nove anni fa", ha dichiarato oggi l'ex governatore. Questo è stato il tema lanciato sul tavolo del dibattito nell'ultima edizione del Tg4. "Toti pensa a difendersi da ogni accusa e parla di lotta politica. Ha dovuto dimettersi per avere la revoca degli arresti domiciliari. Pensi che Brugnaro rischi di fare la stessa fine?", ha chiesto la conduttrice al direttore de Il Tempo Tommaso Cerno.

 

 

"Toti ha dovuto dimettersi con una specie di pistola alla tempia. Gli è stato spiegato che, fino a quando avesse avuto un ruolo politico che gli aveva dato il popolo italiano, era potenzialmente un criminale sulla base di accuse che ancora non sono diventate nemmeno un rinvio a giudizio", ha esordito Cerno. C'è, in questo, un'assurdità. "Non sappiamo neanche se ci sarà mai un processo perché non siamo ancora lì. Il tema che ha posto Toti è gigantesco e fondamentale. La politica deve spiegarci come è possibile che non esistano nè i finanziamenti pubblici nè, come vogliono dimostrare i magistrati di Genova, quelli privati. Sarebbe come dire che io finanzio un partito che la pensa all'opposto di me perché l'unico modo che avrei di fare politica è prendere i finanziamenti da chi la pensa all'opposto di me e qualsiasi cosa io faccia non può aiutare loro", ha spiegato.

 

 

 

Secondo il direttore de Il Tempo, "siamo entrati in un luogo del non essere politico che apre questioni che poi per la Procura è corruzione, ma che in realtà, se ci spostiamo in America, è la questione dirimente: come regolamentiamo gli interessi legittimi delle persone e il dovere della politica di fare il meglio che può per un territorio". Tornando alla domanda della conduttrice, ha risposto: "Brugnaro è imprenditore politico nelle accuse. Ha il diritto di non dimettersi, però apre una questione differente. Il punto è: tu puoi amministrare anche te stesso? Questo confine non è politico ma di visione professionale di ruolo". 

Dai blog