il caso del trentino

Orsa KJ1 eliminata, Vittorio Feltri: "Solo fucile e sangue. Crede di essere Dio?"

Vittorio Feltri

Come tutti coloro che sono coscienti di compiere qualcosa di profondamente ingiusto ma allo stesso tempo non sono assolutamente disposti a rinunciarvi, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, risoluto più che mai, ha agito nottetempo, approfittando del fatto che nessuno avrebbe potuto fermarlo, né le associazioni animaliste né i cittadini né la giustizia, ossia il Tar, che aveva già sospeso le precedenti ordinanze. Egli ha agito da furbo e da vigliacco fregando tutti con le tempistiche. Dobbiamo riconoscerglielo. E così lunedì scorso, in tarda serata, ha firmato un altro decreto di abbattimento. _ A finire nel mirino dell’amministratore ostile ai plantigradi è stata stavolta l’orsa kj1, colpevole, a suo avviso, anche lei di fare l’orsa, ovvero di avere procurato qualche graffio a un turista francese di 43 anni che qualche settimana fa, precisamente il 16 luglio scorso, correva nei boschi di Dro, dove l’orsa si trovava con i suoi tre cuccioli.

 

 

È prevalso l’istinto di protezione nei confronti della prole e questo amore è costato a Kj1 la vita. Infatti, su ordine di Fugatti, che ha disposto l’uccisione immediata dell’esemplare da parte del Corpo forestale del Trentino per via addirittura della sua «alta pericolosità», mamma orsa è stata ammazzata prima che chiunque potesse ribellarsi, protestare, insorgere, levarsi in difesa di un animale che non ha mai ucciso nessuno. L’orsa è stata giudicata pericolosa in quanto avrebbe interagito con gli esseri umani circa 7 volte, sempre nel periodo estivo, ogni volta senza alcuna conseguenza grave per le persone o comunque tale da giustificare una soluzione tanto drastica e violenta: l’annientamento. Avremmo dovuto essere grati a Kj1, prolifica femmina adulta di 22 anni, la quale ha partorito nel corso della sua esistenza per ben nove volte, con una cadenza di un parto ogni 2-3 anni. Invece Fugatti ha voluto a tutti i costi che perisse condannando in tal modo a morte anche i suoi 3 cuccioli, i quali difficilmente potranno sopravvivere senza la genitrice. Kj1 non era un’orsa qualsiasi, bensì l’orsa più vecchia del Trentino. Ecco perché l’atto di Fugatti ci risulta ancora più inaccettabile e crudele, non soltanto poiché il mammifero aveva partorito da poco ma pure poiché anziano.

 

 

Le associazioni animaliste sono sul piede di guerra e hanno già denunciato Fugatti per maltrattamento sui tre orsetti, privati della mamma, nonché per violazione dell'articolo 544 bis del Codice penale, cioè per uccisione di animale con crudeltà o senza che ve ne fosse necessità. Al di là di tutte queste considerazioni e superato il senso di profonda indignazione che ci suscita la condotta del presidente, che ha inviato i sicari nel bosco nel cuore della notte per macellare una madre davanti ai figli nonché un’orsa anziana, mi preme porre in luce un aspetto che non può né deve essere ignorato. Fugatti ha negato qualsiasi valore democratico, il confronto, il dialogo, la trasparenza, la ricerca di soluzioni alternative a quella drastica del fucile e del sangue.
Si è arrogato il diritto supremo di decidere circa la vita e la morte di un essere vivente, senza tenere in considerazione non soltanto l’esistenza di 3 cuccioli adesso orfani ma anche gli effetti emotivi che tale abbattimento produce su milioni di cittadini che amano gli orsi. Fugatti ha agito da monarca assoluto, da despota, da tiranno. Ma la cosa più grave è che egli si creda Dio, mentre è stocavolo. Ci auguriamo che gli elettori ne tengano conto.