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Toti? "Spero sia colpevole", Senaldi smaschera la sinistra con tre parole

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Alla fine Giovanni Toti ha presentato le sue dimissioni da governatore della Regione Liguria. Una decisione quasi obbligata dalla strategia dei pm dell'inchiesta di Genova per corruzione. Pietro Senaldi, condirettore di Libero, commenta la vicenda nel corso della puntata di venerdì 26 luglio di In onda, il programma condotto da Maranna Aprile e Pietro Telese. Nel corso della trasmissione sono state mandante in onda le parole dell'avvocato di Toti, Stefano Savi, che ha detto in sintesi che era arrivato il  momento opportuno per le dimissioni sia per la difesa del governatore sia dal punto di vista politico. "Stava venendo meno l'appoggio del centrodestra?", chiede Aprile a Senaldi. "Servono due risposte a questa domanda - replcia il giornalista - La prima è no, nella sua lettera lo specifica e ringrazia la maggioranza e la giunta dicendo 'andiamo avanti'". 

 

La seconda risposta è he "il momento opportuno politico è questo, perché adesso il centrodestra ha ancora consenso ed è ancora fresca la memoria del suo lavoro", spiega Senaldi. "Toti "immagina un futuro per sé, avendo peraltro 55 anni e non essendo in età pensionabile, e lui dice: tra un anno o un anno e mezzo la situazione sarà diventata ingestibile e il consenso che ho oggi non ci sarà più, e in questo senso è il momento politico giusto" per le dimissioni e nuove elezioni in Liguria. Ma Senaldi vuole puntualizzare un elemento: "Adesso c'era il coro degli ipocriti che dicono 'speriamo che sia innocente' - conclude - Io sono convinto che sia innocente ma spero che sia colpevole", è il paradsso di Senaldi, "perché se lui fosse innocente abbiamo un perseguitato e avremo tanti colpevoli che non pagano niente". 

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