Biden, Rampini non fa sconti: "Eroe? Attaccato con unghie e denti alla poltrona"
Il nome di Kamala Harris, la vicepresidente degli Stati Uniti entrata in corsa per la Casa Bianca dopo il ritiro di Joe Biden, è certamente uno dei più pronunciati e "masticati" nei dibattiti televisivi dell'ultima settimana. Sarà in grado di riaprire i giochi? Oggi, intanto, Barack e Michelle Obama hanno annunciato il loro sostegno alla sua candidatura presidenziale. Di questo si è discusso anche a In onda, il programma di politica e di attualità di La7. Chiara è stata l’analisi a Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera e corrispondente da New York: "Biden è un brav'uomo, una persona perbene e sostanzialmente un presidente di media statura, ma non trasformiamolo in un eroe della patria, perché ci ricordiamo tutti benissimo che fino a domenica pomeriggio era attaccato con unghie e denti alla sua poltrona, c'è voluto un assedio formidabile dei suoi compagni di partito per schiodarlo da lì", ha detto in diretta tv.
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"Questo suo gesto in favore della democrazia è un gesto che ha fatto molto a malincuore, dopo aver resistito oltre ogni limite. Lo sanno tutti cosa c'è voluto per trascinarlo via da li”, ha continuato. Rampini, quindi, ha espresso la sua opinione su Kamala Harris e tracciato possibili scenari: “Adesso la campagna è ripartita certamente con molte più chance, è una nuova fase con Kamala Harris. Perché i toni duri? In parte sono previsti nel copione della campagna elettorale. Anche quando Biden fa cenno al salvare la democrazia, è in virtù di ciò che accadde soprattutto dal 6 gennaio 2021, quando vedemmo da testimoni diretti io e Antonio Di Bella l'assalto al Campidoglio", ha spiegato. "Sarà una campagna elettorale senza esclusione di colpi, non c'è dubbio. Siamo alla viglia di una campagna elettorale tremenda, però in qualche modo potevamo prevederla”, ha concluso.