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Kamala Harris, Capezzone spegne l'entusiasmo dei progressisti: "Già santa"

Kamala Harris, la designata erede di Joe Biden, sarà in grado di riaprire i giochi negli Stati Uniti? A pochi giorni dal passo indietro dell'attuale presidente, è già testa a testa tra la numero due dell'inquilino della Casa Bianca e il tycoon Donald Trump. Quali sono gli scenari? Se ne è discusso a Zona Bianca, il programma di politica e di attualità che va in onda su Rete 4. "Chi pretende di sapere a luglio quello che accadrà a novembre, o è un indovino o è un imbroglione. Le campagne elettorali americane sono al cardiopalma fino alla fine": con questa precisazione ha voluto iniziare il suo discorso Daniele Capezzone, ospite in studio e sempre pronto a fare il punto con nettezza di parole. 

 

 

Non è tempo di sbilanciarsi, è vero, ma secondo il direttore editoriale di Libero, "tutto questo entusiasmo della stampa progressista" è (al momento) ingiustificato. "Kamala Harris è già santa. Siamo a un processo di canonizzazione. Da quando Trump schiva le pallottole, a sinistra sono impazziti. Presentarci Harris come una santa? Le sue gaffe sono leggendarie, quella sulla sua risata sguaiata è una polemica che hanno fatto tutti, i dossier che le sono stati affidati pessimi", ha continuato il giornalista. Stando a quanto si apprende, Kamala Harris ha raccolto oltre 126 milioni di dollari di donazioni. 

 

 

"La macchina Biden-Harris aveva già raccolto molto denaro. C'è una prosecuzione della campagna elettorale", ha voluto ricordare Daniele Capezzone a chi già canta vittoria. Poi l’ospite ha replicato alle affermazioni del collega Antonio Caprarica: "Biden uno dei migliori presidenti del dopoguerra? La sua eredità, in politica estera, è catastrofica. Il senso di debolezza che ha trasmesso ha incoraggiato i cattivi del mondo a fare dei passi avanti in tanti teatri", ha aggiunto.