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In Onda, Specchia contro la rielezione di Von der Leyen: "L'Ue non tiene conto del popolo"

Luca De Lellis
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Il giorno dei giorni per Ursula Von der Leyen è alle porte. Dopo la riconferma della presidente del Parlamento europeo – la maltese Roberta Metsola – con tanto di maggioranza record, ora tocca alla presidente della Commissione europea capire se manterrà la sua “corona” o sarà costretta ad abdicare. Durante la puntata di In Onda, trasmissione di La7 condotta dalla consolidata coppia formata da Luca Telese e Marianna Aprile, l’editorialista di Libero Francesco Specchia si è dichiarato scettico rispetto all’ipotesi di un bis della Von der Leyen. “Nella scorsa tornata elettorale aveva 400 voti e doveva passare per 361, più o meno la stessa cifra di adesso”, esordisce il giornalista, che poi prosegue nella sua disamina: “Poi alla fine la sacra dottrina dei franchi tiratori ha vinto, perché è riuscita a passare solo per 9 voti, grazie all’appoggio anche del Movimento 5 Stelle che stavolta non la voterà”. L’appuntamento è per giovedì 18 luglio quando, dopo aver preso la parola durante la sessione plenaria del Parlamento, Ursula Von der Leyen conoscerà il suo destino attraverso l’esito della votazione. “Un conto sono gli accordi che si stringono prima, un altro è l’urna segreta”, sostiene Specchia, testimoniando come chi parla già con sicurezza di rielezione della donna più potente del mondo del 2022 secondo la rivista Forbes, dovrebbe rivedere un attimo le proprie idee. “Per avere l’appoggio dei Verdi ha dovuto promettere di non rendere strutturale qualsiasi tipo di alleanza con Ecr (il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei che fa capo a Giorgia Meloni, ndr) e poi la stessa cosa ha promesso a Meloni e Conservatori nei confronti dei Verdi”. 

 

 

 

Insomma, secondo Specchia, Von der Leyen è una che sa destreggiarsi all’interno degli insidiosi labirinti della politica di Bruxelles, praticando quando necessario anche l’arte del doppiogiochismo. “Alla fine sembra quasi di essere in casa, con la nostra politica italiana, forse noi addirittura sappiamo fare i giochi molto meglio”, bacchetta l’editorialista di Libero. Quali sono quindi gli scenari futuri, chi sarà presidente della Commissione giovedì? “Io credo che alla fine la spunterà Von der Leyen, ma avremo un’Europa non a massima velocità, ma con il pilota automatico, perché la maggioranza Ursula si ripropone molto più fiacca e non tiene conto dell’espressione del popolo, cioè che una parte degli europei abbia votato sentitamente a destra per ottenere un cambiamento”. Una trasformazione che “non consiste nel papparsi tutte le poltrone ma nell’entrare in maniera integrata in un governo che possa cambiare i trattati e avere libero spazio nella politica estera”.

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