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Marco Violi, la bufala dell'italiano scambiato per l'attentatore di Trump: “Perseguitato dal 2018”

Edoardo Romagnoli
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Immaginate di svegliarvi alle due di notte per il rumore incessante delle notifiche del telefono che sembra impazzito. Aprire gli occhi e iniziare a leggere messaggi confusi che fanno riferimento a voi come l’attentatore di Donald Trump. È quello che è successo a Marco Violi, direttore responsabile del sito romagiallorossa.it, per colpa di un tweet scritto dall’account X Moussolinho che, a suo dire (insieme a un altro utente LogikSEO), da tempo lo perseguita.

«È dal 2018 che mi perseguitano in tutti i modi e nonostante le mie denunce la Procura non ha fatto nulla. Il 14 ottobre 2021 avevano fatto una cosa molto simile postando la mia foto sostenendo che fossi l’attentatore di Kongsberg» che a sud-ovest di Oslo uccise 5 persone. In quel caso si sarebbe chiamato Markus Vyolingberg poi ribattezzato Marek Al-Viol (storpiatura di Marco Violi) dopo la conversione all’Islam. «Una notizia che venne ripresa dalla tv norvegese TV2».

Ma perché questa persecuzione?
«Perché ero critico verso la presidenza Pallotta. Tra l’altro a un certo punto mi avevano messo in mezzo pure alla vicenda degli insulti al figlio di Fedez dicendo che ero stato io a offenderlo; anche questa un’altra falsità».

 



Cosa hai pensato quando ti sei accorto che i media americani stavano riprendendo la fake news?
«Oggi è l’11 settembre del giornalismo americano. L’account Moussolinho scrive una falsità (che sono io l’attentatore con tanto di foto) e i media di mezzo mondo la riprendono spacciandola per vera. Questo è il giornalismo di oggi, condividere senza più verificare le fonti, cavalcare delle fake news pur di non prendere un buco. È la morte del giornalismo americano perché invece quello italiano lo devo ringraziare per il lavoro che sta facendo».

Ma sei riuscito a ricostruire come è stato possibile che da un account twitter italiano questa fake sia arrivata sui tg americani?
«No. Per ora so solo che è partito dall’account di Moussolinho e da due radio che hanno ripreso questa storia».

 



Hai ricevute minacce dalla galassia trumpiana?
«Appena è scoppiato tutto il caso ho iniziato a ricevere commenti in cui mi davano del killer. Poi però ho smesso di guardare Instagram anche perché sono arrivati centinaia di messaggi. Ci penserà il mio avvocato a leggere tutti i messaggi. Per fortuna c’erano anche tante persone che commentavano sotto il post smentendo la versione che girava e dicendo che non ero io l’attentatore».

Ho letto che sporgerai denuncia
«Sì oggi sporgerò denuncia verso questi account twitter che, ripeto, mi perseguitano dal 2018. Spero vengano identificati questo Moussolinho e questo LogikSEO».

 

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