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Bruno Vespa, la bordata sul caso Toti: "Giudici come queli di Genova..."

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Sul caso Liguria e per la carcerazione preventiva del governatore Giovanni Totti i giudici stanno usando il "metodo Mani Pulite". Lo scrive Bruno Vespa in un editoriale di fuoco scritto su Qn. "Nel 1993 chiesi a Francesco Saverio Borrelli, capo della Procura di Milano, perché tenesse in prigione fino alla confessione gli imprenditori indagati", racconta il conduttore di Porta a porta. Rispose che "solo così avremo la certezza della fine dei loro rapporti criminosi", racconta il giornalista. Insomma, "‘Mani pulite’, tra alcuni meriti, ebbe il demerito di stracciare i diritti costituzionali". 

 

La cosa, denuncia Vespa, si ripete con Toti. Se "avesse confessato il piano criminoso ipotizzato dai magistrati, sarebbe fuori da un pezzo. Stessa cosa se si fosse dimesso - attacca il giornalista - Viene tenuto agli arresti domiciliari da due mesi «perché non ha capito appieno le accuse». E non avendole capite può commettere di nuovo un peccato. Se mi fanno male le carni crude, mi viene impedito l’accesso a qualunque ristorante nel timore che io ne mangi".

 

Insomma, i magistrati impediscono a Toti "di compiere in pieno le funzioni democratiche per le quali è stato eletto, ma al tempo stesso gli consentono di ricevere suoi collaboratori e di dare le direttive politiche che avrebbe dato se fosse libero. Un assurdo sotto ogni profilo. Un ‘golpe giudiziario’, secondo alcuni. Un illecito costituzionale, secondo Sabino Cassese", ricorda Vespa. Sicuramente "il tentativo politico di azzerare una giunta che ha avuto meriti indiscussi e favorire chi con metodi democratici non è riuscito a governare la Liguria e spera di farlo su una artificiosa corsia preferenziale". Poi l'attacco finale: "Le riforme della giustizia non serviranno a niente fino a quando giudici come quelli di Genova faranno il comodo loro senza pagarne mai le conseguenze".

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