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Biden e le gaffe, Fabbri: "Chi sono gli unici che possono trovargli una via d'uscita"

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Tutto il mondo ha notato la gaffe di Joe Biden, che per errore si è rivolto a Volodymir Zelensky chiamandolo ’Putin’. Il video dell'episodio, che rimbalza in queste ore da un sito all'altro, è stato mostrato a Omnibus, il talk-show mattutino di politica e di attualità. Ospite in collegamento, Dario Fabbri ha cercato di tracciare scenari possibili per il futuro degli Stati Uniti. "Il partito democratico, come i partiti americani, non ha un apparato come possiamo immaginarlo noi. Prendiamo Trump. Trump è detestato da quel poco di apparato del partito repubblicano. Gli apparati sono leggerissimi. Non c'è nessuno del partito democratico che spinge il pulsante e dice 'Biden si deve dimettere'", ha spiegato per iniziare il celebre analista di geopolitica.

 

 

 

È evidente, ha specificato l'esperto, "che Biden non sia pienamente cosciente di sè". Questo, però, deve aiutare a comprendere che l'ipotesi che sia il presidente stesso a fare il passo indietro sfuma sempre di più. "Pretendere che una persone che non è pienamente cosciente di sè prenda una decisione cosciente è una contraddizione. Non c'è, al momento, qualcuno che voglia realmente lanciarsi nella campagna elettorale", ha scandito Fabbri. 

 

 

 

Questo vuol dire che "servirebbe un nome già ampiamente noto, abbastanza da non essere massacrato prima che Trump apra bocca", ha suggerito il direttore della rivista Domino. "Non è semplicissimo trovare un sostituto. Se si vuole, si trova", ha fatto chiarezza,"io credo che soltanto una famiglia possa intervenire, il vecchio entourage di Obama. Loro hanno un buon rapporto con Biden. Se c'è qualcuno che può trovargli una via d'uscita, è Obama". Sulla possibilità che Michelle possa scendere in politica", ha aggiunto, "la nessuna intenzione di entrare in politica, può anche tramutarsi nel suo contrario". 

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