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Alex Marangon e lo sciamanesimo. Caprarica al viaggiatore: "Esiste la medicina"

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Il giallo di Alex Marangon, il 25enne di Marcon (Venezia) ritrovato morto sul greto del Piave dopo che aveva partecipato a un raduno nell’abbazia sconsacrata di Vidor, è stato argomento di dibattito a Pomeriggio Cinque, il programma di informazione e di attualità Mediaset. Secondo i genitori del giovane, "Alex ha visto qualcosa che non doveva o comunque qualcosa a cui si è ribellato". I presenti alla festa sciamanica hanno affermato che il 25enne era stranamente agitato e che, a un certo punto, si è allontanato dalla festa. Dall'autopsia è emerso che Marangon è morto per un colpo alla testa e aveva numerosi lividi sul corpo. I balli con la musica sciamanica, un'incisione sulla pelle con il veleno di rana e poi la caduta in acqua. Sono gli unici elementi certi di questa storia poco chiara. Ma cos'è successo davvero?

 

 

 

Alessio Perfumo, esploratore amazzonico e viaggiatore spirituale, è intervenuto sul caso e sui guaritori: "In Perù, in Colombia e in Brasile, l'ayahuasca viene utilizzata in diverse cliniche per curare dalle dipendenze", ha detto. "Ci sono cliniche dove l'ayahuasca viene utilizzata per curare dalle dipendenze. Posso dire, per esperienza personale, che non è una droga", ha ribadito. Questa versione non ha convinto Antonio Caprarica, che in collegamento con lo studio ha espresso la sua opinione al riguardo. "C'è una cosa -ha affermato - per guarire che si chiama medicina. È una scienza, una scienza positiva il cui uso, mi permetto di consigliare a tutti coloro che sono tentati di ricorrere allo sciamanesimo per farsi guarire". "Andate da un medico": è stato l'appello finale del giornalista in diretta a Pomeriggio Cinque. 

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