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L'aria che tira, Alan Friedman sconsolato: "Biden? La diga sta per crollare"

Gabriele Imperiale
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“La diga sta per crollare”: è il quadro che fa Alan Friedman del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il suo difficile – quasi ormai disperato – cammino verso le elezioni di novembre. L’economista statunitense, ospite di David Parenzo e La 7 a L’Aria che tira, ha infatti parlato apertamente di un presidente Biden sempre meno in corsa per le presidenziali e altrettanto chiaramente di un Donald Trump, nella veste di assoluto favorito, sempre più diretto alla Casa Bianca.

 

“E’ ancora possibile che Biden riesca a sopravvivere. Dipende dai prossimi giorni, dalla sua capacità di fare questa intervista con George Stephanopoulos – esordisce Friedman che però poi spiega – Se sembra confuso o non risponde bene, sarà finita per lui”. Ma secondo le parole del giornalista, Biden potrebbe essere finito in ogni caso. Anche nel caso in cui i prossimi comizi in Wisconsin e in Pennsylvania dovessero andare bene e mostrare l’attuale inquilino della Casa Bianca in forma smagliante: “Anche se fa bene, sarà criticato da tutti, perché ora c'è una frenesia tra i media di mandare via Biden – dice – Il New York Times ha dato più spazio ai problemi di Biden che al fatto che in questi giorni è emerso in documenti legali che Donald Trump avrebbe stuprato una minorenne con Epstein”.

Un Biden quindi ormai bersaglio della stampa amica e nemica che non potrà fare molto contro il più performante Donald Trump, che nel frattempo gode delle difficoltà dell’avversario. Per Friedman è certo: “Se Biden rimane, perderà contro Trump e Trump sarà presidente”. E in caso il ruolo di candidato passasse di mano? Secondo Friedman il passaggio riguarderebbe unicamente Kamala Harris nel campo dei democratici: “In America non si può non dare a lei la candidatura, altrimenti sembrerebbe un atto contro una donna di colore con una minoranza etnica e sarebbe razzista”. 

 

Ma anche in questo caso, per Friedman è sconfitta certa: “Se Biden viene sostituito, perde Harris o perde chiunque, perché, purtroppo Trump sta vincendo questa elezione”. A meno di clamorose notizie, quindi, Trump è ormai diretto a vele spiegate verso la Casa Bianca. E per il giornalista, a cui non sta di certo simpatico il Tycoon, la clamorosa vittoria di Trump potrebbe equivalere quello che non esita a definire “Il funerale dell’America”: “Temo che Trump potrebbe anche conquistare il controllo del Senato e della Camera, il che significherebbe la fine dei pesi e contrappesi in America e forse la fine della democrazia come la conosciamo – spiega – Se Trump controlla la Corte Suprema, il Senato e la Camera, e la Casa Bianca, è il funerale dell'America”.

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