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Maturità, raffica di strafalcioni. Cerno: "Sono gli stessi che dicono i parlamentari"

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La tensione da esame gioca brutti scherzi, si sa. Alla base degli strafalcioni degli studenti di Maturità, però, potrebbe esserci anche una buona dose di ignoranza. Lo ha affermato il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno, interpellato dalla conduttrice del Tg4 Stefania Cavallaro sulla rassegna pubblicata dal portale Skuola.net. I Puffi esistono davvero e vivono al confine tra Europa e Asia e il braccio di mare che collega il Mar Egeo al Mar di Marmara si chiama lo «Stretto di Gargamella», l’acerrimo nemico degli ometti blu. È questo uno degli esempi che, soprattutto in rete, sta facendo discutere sulla preparazione degli studenti che stanno affrontando le prove a scuola. Storia, geografia, letteratura, scienze, arte: nessuna materia è immune dal contagio dell’orrore. Che spesso, ma non sempre, è figlio di errori dovuti a una simile assonanza.  

 

 

 

"Sono le stesse cose che dicono i parlamentari quando li fermano Le Iene. Non sanno quando è nata la Costituzione, non sanno chi è Dante. L'Italia è un popolo di ignoranti e alla maturità l'ignoranza è sempre esistita. Gli strafalcioni ci sono sempre stati. Il problema è che adesso non preoccupano nessuno", ha scandito Cerno in collegamento con lo studio. "Quando i giovani fanno cose incredibili, che vanno dall'uccidersi tra di loro senza nessun motivo fino a inneggiare a regimi che non sanno neanche datare, noi le trasformiamo in una specie di rivoluzione. Invece è un pozzo di ignoranza che alberga in tutta la società contemporanea, fatta di intelligenza artificiale, telefonini a scuola e tutto quello che oggi caratterizza il rapporto vero del giovano con l'autorità e dell'adulto", ha aggiunto. 

 

 

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