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Morgan a valanga dal singolo a Bugo: "Mi metto a fare musica di m..."

Carmen Guadalaxara

“Sono contento perché è la vittoria dell’impegno dei miei avvocati ed è la vittoria della verità. Sono sempre stato disposto a dialogare con Bugo, ma lui non voleva – ha spiegato Marco Castoldi, in arte Morgan – durante un talk milanese in cui dichiara che con un featuring si potrebbe siglare la pace. “Magari insieme riempiamo anche San Siro”. A poche ore dalla notizia della sua assoluzione al processo per diffamazione che lo vedeva contro a Bugo dopo l’ormai nota lite al festival di Sanremo del 2020, dall’altra c’è il suo ritorno alla discografia major Warner con il singolo “Rutti. Non ultima la notizia di un ritorno in tv con una striscia su Rai 3, poco prima del telegiornale, dal lunedì al sabato. “Si tratta di un mio programma su Rai 3 – continua Morgan - che rimpiazza quello di Bollani, nell’access prime time, nello spazio dopo il tg e prima della prima serata. Verrà presentato ufficialmente con la presentazione del palinsesto a Napoli dalla Rai. Lo stesso spazio di Augias. Una cosa è certa, ho espresso la volontà che lui mi passi il testimone, come un passaggio di staffetta.

 

“Non riesco a stare senza musica – confessa Castoldi. Tutti i giorni o la compongo o la studio, la ascolto poco. Più che ascoltarla la leggo e la analizzo, però la faccio ascoltare. In questi anni ho fatto più divulgazione che musica, concentrandomi sulla canzone, ho fatto ricerca, ho scritto più o meno una canzone al giorno e ora mi ritrovo con 18 album inediti. Ho fatto un viaggio mio, slegato da qualsiasi realtà, una specie di sogno dove non ho ascoltato la radio, non so nulla di quello che è successo musicalmente, sono un museo, un sarcofago musicale. Sono una cosa rarissima, è come uno che cade in una realtà improvvisamente, un alieno, bisognerebbe fare delle visite guidate perché sono un museo egizio, una cosa storica. Mi sono dedicato alla storia della musica, credo nella storia, mi vesto come nel 1800, mi sono proiettato nel passato. Mi sono creato una dimensione mia”.

Per Morgan il brano “Rutti” è una canzone di protesta. “Sì l'ha detto Ernesto Bassignano, che erano 35 anni che non usciva una canzone di protesta come questa, perché nessuno protesta più. Infatti mi fa strano che questa sia proprio la canzone che segna il ritorno nella major, è questa la cosa importante. Io ho scritto questo pezzo recentemente, mi son trovato nelle note dell’iPad questo testo, non mi ricordavo manco di averlo scritto, l’ho scritto in un momento di dormiveglia. C’ho strimpellato sopra facendo il verso a una canzone tipo De Andrè e allora mi sono messo a suonare sulla falsariga di “Un giudice”. Finalmente mi metto a fare musica di me**a – continua Morgan sorridendo. Voglio dialogare con questa musica che oggi chiamate canzoni, per me non lo sono. È un oggetto più complesso, l’armonia è trascurata totalmente, finché non si fanno canzoni con accordi interessanti non saranno mai canzoni. È come se non esistessero accordi, la trap è fatta con i 4 accordi di “No woman no cry”, prendono quelli. Manca l’armonia. Non si può arrivare a un abbrutimento totale dove le frasi sono costruite nello stesso modo, la letteratura ad esempio impone una ricerca nella forma letteraria, una ricerca, una profondità sennò fanno tutti gli scrittori (e infatti..) io voglio parlare di questo, ne ho parlato nella canzone”.  Non poteva mancare l’argomento Sanremo. “Conti è un’altra logica, un altro modo di vedere la vita, da una parte Amadeus dall’altra Conti. Due direttori artistici molto diversi, è come dire Stalin e Mussolini. Sto scherzando. Sono stato a Sanremo con entrambi. Tutti vogliono fare Sanremo. O no?”.