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Nomine Ue, Sallusti affonda l'operazione Ursula: "Scelta di potere"

Luca De Lellis
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C’è una contraddizione evidente in atto: da una parte esiste una grande fetta di cittadini europei che, come hanno dimostrato le elezioni europee, ha virato in maniera decisa verso la destra. Esempio palpabile sono due tra le potenze centrali dell’Unione europea, quali Francia e Italia. Dall’altra c’è invece la ‘maggioranza Ursula’ che non vuole abdicare. Durante la puntata di mercoledì 26 giugno del nuovo programma di Rete 4, “4 di sera”, si è discusso proprio dell’accordo tra i negoziatori della maggioranza guidata dalla presidente della Commissione europea Ursula Von Der Layen che verrà dibattuto nel Consiglio d’Europa, e che estromette il Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei di Giorgia Meloni. C’è chi ha visto la leader di Fratelli d’Italia un po' delusa, ma per Alessandro Sallusti ci vuole ben altro per abbatterla: “Associare il termine spaventato alla Meloni non mi torna. Non è una che si spaventa non si è mai spaventata in vita sua”.

 

Il direttore de Il Giornale, ospite dei conduttori Francesca Barra e Roberto Poletti, ha lanciato poi una frecciata nei confronti dell’europarlamentare del Partito Democratico Matteo Ricci: “Lui appartiene a un partito che fa parte della coalizione europea di ‘centro-sinistra’ che pare possa formare il nuovo governo, ma quello che non dice è che il Pd è abituato a governare senza aver vinto le elezioni”. La storia si ripete, in Italia come a Bruxelles: “Da noi per 12 anni hanno governato senza mai essere il primo partito delle elezioni, in Europa è la stessa cosa”.

 

Sallusti però non vede un futuro roseo per la maggioranza Ursula: “E’ una maggioranza numericamente molto debole, ad alto rischio di franchi tiratori. Il cui programma, tra l’altro, è stato bocciato dagli elettori visto che ha perso molti voti”. In effetti la contraddizione è proprio in questo punto: “I consensi aumentati notevolmente rispetto a 5 anni fa sono quelli dei partiti che saranno all’opposizione”. Per il direttore, pur trattandosi di una dinamica legittima, si può interpretare come una mossa quantomeno azzardata: “Sta nascendo un governo che va controcorrente rispetto alle indicazioni degli elettori, quindi è una scelta di potere”, ha chiosato con amarezza Sallusti.

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