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Fedez e il pestaggio di Iovino, le ultime rivelazioni: "Testimoni minacciati"

Gabriele Imperiale
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Nuovi testimoni, nuovi dettagli sul pestaggio ai danni del personal trainer romano Cristiano Iovino, noto alle cronache per un presunto flirt con Ilary Blasi e adesso per un possibile coinvolgimento nella vicenda di Fedez. Nuove clamorose indiscrezioni che svelano un muro di paura dentro al quale vive chi ha visto ciò che accaduto sotto casa di Iovino. Uno dei vigilantes del palazzo in cui vive infatti il personal trainer, così come uno dei bodyguard della discoteca The Club di Milano – dove sarebbe iniziata la rissa tra il rapper e il personal trainer - sceglie di non parlare. Intercettato da FarWest, il programma di Salvo Sottile su Rai 3, chi sa ha paura o semplicemente non parla per evitare di entrare nella vicenda. 

 

 

Ma, come si dice in studio, sappiamo ancora molto poco e i due ospiti, la giornalista Selvaggia Lucarelli e il direttore del settimanale “Gente” Umberto Brindani, forniscono il loro punto di vista. Tra i due, come prevedibile, la più dura è Lucarelli. 
“Fedez non ha dato molte spiegazioni su quello che è accaduto e anzi le ha date fuorvianti – esordisce – questo è un punto interrogativo che resta e che crea anche quella paura di cui abbiamo sentito parlare”. Il rapper “Non ha mai detto con chi si trovasse lì ma anzi ha negato di essere lì – spiega la giornalista – Non ha contribuito non solo a fare giustizia perché è stata picchiata una persona ma neanche alla tranquillità di quest'uomo che in questo momento è terrorizzato all'idea di essere picchiato per una questione di possibili ritorsioni da strada”.

 

 

Lucarelli che nel suo duro attacco a Fedez, coglie le sue contraddizioni: “Fedez è sempre stato molto poco attaccato alla sua privacy. Ci ha fatto vedere l'ecografia persino dei suoi figli sui social – spiega ironica – Ha un concerto di privacy molto elastico. Evidentemente la privacy gli serve solo quando serve al suo posizionamento e a raccattare like”. Brindani invece analizza quella che ha definito “spedizione punitiva”: “A quanto sembra, le persone che siano uscite da quel furgone – spiega – sarebbero ultrà del Milan. C'era questo Cristian Rosiello e sono le persone con le quali ultimamente Fedez si accompagna”.  E sui motivi che avrebbero fatto scattare la rissa: “Francamente per una parola fuori posto io non penso che poi ci si scateni in questo modo – spiega il direttore – quindi resta il mistero del perché c'è stata questa spedizione”. Sui vigilanti e testimoni del pestaggio, poi rivela un nuovo clamoroso dettaglio: “Risulta fossero due e siano stati minacciati. Quindi è comprensibile la paura”.

 

 

Sottile chiede a Lucarelli se Fedez andrà a processo, nonostante la mancata denuncia di Iovino: “Il reato di rissa è procedibile d'ufficio quindi lui in qualche modo si è risparmiato altre denunce raggiungendo un accordo con Iovino”. Infine un commento al vetriolo della giornalista che inchioda Fedez alle sue contraddizioni: “Trovo tutto questo molto sorprendente. Perché Fedez è sempre stato un campione nel campo degli insegnamenti di moralità altrui. Ricordo che rispondeva a Giorgia Meloni, quando criticò Chiara Ferragni per la vicenda del pandoro, che lui e la moglie non erano come i politici che possano usufruire dell'immunità – spiega, e poi chiude il suo intervento – si è comportato come quello che anziché rispondere alla legge, dall'alto delle sue possibilità economiche, paga una persona”.

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