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Rula Jebreal, teoria surreale su Meloni: "Se lei tentenna...", e tira in ballo Traini

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Da una parte le parole sferzanti di Donald Trump sugli stranieri, dall'altra alcuni giovani attivisti di FdI che inneggiano al fascismo come documentato da Fanpage. Nel corso della puntata di domenica 23 giugno di In Onda, il programma condotto da Luca Telese su La7, c'è ospite Rula Jebreal che lancia il consueto allarme razzismo legato alla destra, a Washington come a Roma, tirando fuori addirittura la vicenda di Luca Traini. "Vorrei ricordare a tutti che in Europa abbiamo avuto Anders Breivik che tra l'altro ha fatto il saluto nazista e fascista ed era fiero e orgoglioso di avere ammazzato 77 persone" in Norvegia nel 2011, afferma la giornalista palestinese con cittadinanza israeliana e italiana. 

 

Non solo. "Vorrei ricordare che è stato condannato anche Luca Traini, un fenomeno che mi ha sempre colpito profondamente: era un candidato della Lega e ha provato a uccidere sei persone di colore, del mio colore di pelle, soltanto perché erano neri". Fatti avvenuti sei anni fa, e di stampo criminale. Jebreal ricorda poi gli attentati di attentati di Christchurch in Nuova Zelanda, nel 2019, quando Brenton Harrison Tarrant sparò in una moschea e in un centro islamico uccidendo 50 persone. "Quella persona ha fatto un manifesto in cui ha citato tre nomi: Luca Traini, Donald Trump e Breivik, quindi questo fenomeno non è da baraccone, è un fenomeno globalizzato e dobbiamo prenderlo seriamente", afferma Jebreal che mette insieme la Nuova Zelanda e Macerata, Colle Oppio e Utoya, stragi a colpi di mitra e saluti romani. 

 

La giornalista poi fa direttamente un appello a Giorgia Meloni: "Cosa dovrebbe dire? Una condanna assoluta, questi giovani sono i leader del futuro, sono la generazione che prenderà il potere dopo questa destra - afferma - Se lei tentenna, fa finta di niente e ignora il fenomeno troveremo persone come Trump disposte a usare violenza politica contro tutti noi, persone che sono diverse per il colore della pelle. Deve non normalizzare la violenza ma stroncarla alla base" è il ragionamento a dir poco ardito. Senza contare che la premier ha condannato il fascismo e più volte, ma tant'è. alla sinistra non basta mai. 

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