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Ilaria Salis, altro sermone sulla casa: "occupare logora" ma è "resistenza"

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Nuovo sermone di Ilaria Salis sul tema, udite udite, delle politiche della casa. Con un post su Instagram, l’eurodeputata catapultata dal carcere di ungherese ai palazzi Ue da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli che l'hanno candidata per Avs, la brianzola gioca di sponda con le richieste di Aler Milano, l’ente delle case popolari che le chiede 90mila euro di arretrati e indennità per aver occupato un appartamento. E rilancia difendendo, anzi promuovendo, le occupazioni abusive arrivando a sostenere che "chi entra in una casa disabitata prende senza togliere a nessuno, se non al degrado, al racket e ai palazzinari".

 

Nel suo post Salis snocciola alcuni numeri sulle case popolari sfitte di Milano per sostenere che "quando viene occupata una casa non assegnata (..) l’accusa di sottrarre il posto a una persona in lista di attesa semplicemente non regge". Ma occupare logora: "Vivere in una casa occupata non è una svolta, non è qualcosa da furbetti. È logorante. Ti fa vivere quotidianamente nella paura che ti vengano a svegliare e ti buttino fuori", sostiene Salis.  Insomma, per l'eurodeputata i movimenti di lotta per la casa sono "un baluardo di resistenza contro la barbarie della nostra società". E la violenza non è di chi prende possesso di un bene non suo... 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Ilaria Salis (@ila_salis)

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