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Tg4, l'ipocrisia sinistra sulla schiavitù nei campi. Cerno: "Se il simbolo della lotta è Soumahoro..."

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La storia tragica di Satnam Singh, il bracciante di origine indiana morto a Latina dopo aver perso un arto nei campi e lasciato davanti a casa sua invece di essere portato in ospedale, è solo l'ultimo dramma che riguarda i lavoratori irregolari sfruttati nelle nostre campagne. Una vera e propria forma di schiavismo su cui il governo è deciso a intervenire. Se ne parla nel corso dell'edizione delle 19 del Tg4 di venerdì 21 giugno in cui interviene il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno. Sulla vicenda di Singh "il governo ha fatto il punto e ci auguriamo che non duri poco, che porti ad azioni concrete perché sono trent'anni che si denuncia questo problema", afferma Cerno. Un problema che ha un nome: "Schiavitù, è una schiavitù dei tempi moderni - commenta il direttore - possiamo indignarci, possiamo far finta che siamo stupiti dal destino macabro di questo ragazzo indiano e della tragedia della sua famiglia, ma siamo tutti complici, giornalisti e politica, di un atteggiamento che abbiamo nei confronti degli ultimi di cui si parla quando muoiono, si fa tutto questo cancan e dopo due settimane torna tutto come prima". 

 

Nel corso del telegiornale è andato in onda un servizio su Aboubakar Soumahoro, l'ex paladino dei braccianti sbarcato in Parlamento grazie all'Alleanza Verdi-Sinistra e mollato da Fratoianni e Bonelli dopo lo scandalo che ha travolto la moglie e le suocera proprio sull'accoglienza dei migranti. Ieri il deputato del Misto è piombato sul caso di Latina chiedendo a gran voce di "regolarizzare tutti gli invisibili". Un cortocircuito insopportabile. "Se il simbolo della lotta a tutto questo che la sinistra ha portato in televisione, sulle prime pagine dei giornali e in Parlamento esibendo gli stivali sporchi di fango è quello che abbiamo visto con la moglie la suocera sotto processo per avere sperperato denaro pubblico, che era finalizzato a migliorare le condizioni di vita dei migranti, figuriamoci gli altri", attacca Cerno. Insomma, se Soumahoro si intesta la battaglia per gli invisibili "di che cosa ci meravigliamo? - conclude - il Paese si mostra da solo per quello che è. Mi auguro che il governo di fronte a questa ennesima tragedia questa volta faccia sul serio". 

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