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Rita Dalla Chiesa denuncia l'odio sinistro: "Liste di proscrizione", cosa spunta sui social

Luca De Lellis
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Sergio Mattarella ora è l’ago della bilancia. Sono ore decisive per capire se il Presidente della Repubblica è intenzionato a sottoscrivere il ddl Carderoli – dal nome del ministro per gli Affari Regionali - arrivato alla sua scrivania dopo l’approvazione alla Camera durante la seduta fiume di qualche notte fa. Le opposizioni si sono opposte all’Autonomia differenziata: si è parlato, randomizzando, di “legge spacca Italia”, di “bandierina elettorale” per la Lega, e dal Movimento 5 Stelle sono arrivate suppliche al Capo di Stato affinché il decreto venga rispedito in Aula. Anche Forza Italia, specie nella figura del governatore calabrese Roberto Occhiuto, non è apparsa entusiasta di una legge fatta passare in fretta e furia nottetempo. La deputata di FI Rita Dalla Chiesa però, durante la trasmissione di Rete 4 Prima di Domani, si è dichiarata di tutt’altro avviso, sottolineando come secondo lei esista tutta una larga cordata di “testate che non ama in particolare la maggioranza di governo”. L’ospite della conduttrice Bianca Berlinguer ha voluto denunciare anche una dinamica poco signorile messa in atto da alcuni partiti d’opposizione, e non solo: “Hanno messo sui social delle liste di proscrizione, invitando la gente del Sud a individuare le persone che li odiano perché hanno votato a favore del decreto all’interno di Forza Italia”.

 

Protagonista di tale, spiacevole, pratica è stato - tra gli altri – anche il movimento dei Verdi guidato da Angelo Bonelli, che su X ha pubblicato un elenco corposo di nominativi dei tre partiti principali di maggioranza, con tanto di commento in evidenza “loro hanno tradito il Sud”. Rita Dalla Chiesa è rimasta allibita da un simile comportamento: “Questo è sbagliato, perché se c’è un partito che ama il Sud, quello è Forza Italia. Antonio Tajani – leader della creatura fondata da Silvio Berlusconi – non permetterebbe mai che succedesse qualcosa ai cittadini meridionali. Così facendo si alimenta una catena dell’odio che non è sana”. E quando Berlinguer le fa notare che anche qualche esponente del suo partito si è lamentato della riforma, la figlia del generale ucciso dalla mafia ha replicato: “Loro hanno criticato il metodo. In effetti, non v’era necessità di fare così tutto di fretta in una notte, si sarebbe potuto evitare. Però noi abbiamo un elettorato molto forte al Sud, e noi non potremmo mai tradirli”. 

 

Riguardo alle lamentele di Occhiuto, Dalla Chiesa ha speso solo parole di apprezzamento per il suo operato: “Ve lo possono dire anche esponenti di sinistra che vivono in Calabria, lui lì sta operando come non è mai stato fatto prima”. Quel che è certo è che, in merito al dibattito sulla riforma dell’Autonomia differenziata, è stata creata una gran confusione, che non ha aiutato i cittadini a comprendere bene cosa contenga al suo interno. Ad ogni modo, ora la palla è nelle mani del Capo di Stato, e a breve conosceremo il futuro della legge.

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