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Selvaggia Lucarelli travolge gli influencer: "Modello Ferragnez un boomerang"

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Cristina Fogazzi, meglio conosciuta come l'Estetista cinica, è finita in questi giorni al centro delle polemiche per aver celebrato il primo anno di “Overs kin”, il brand make-up della sua azienda Veralab, prendendo in affitto la Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Braidense e pagando ben 95.000 euro. Una scelta, quella fatta dall'imprenditrice, che non è andata giù a molti dei suoi sostenitori. Su questa vicenda si è soffermata Selvaggia Lucarelli in un articolo scritto per il Fatto Quotidiano. Non si tratta solamente di un "inciampo reputazionale", ma le critiche attirate dall'evento stanno a significare "molto di più". 

 

 

"È il sintomo acuto di un cambiamento in atto nel mondo degli influencer provocato dallo scandalo Pandoro e un sintomo che si traduce in una insofferenza sempre più manifesta nei confronti dell’esibizione del privilegio 2.0 in tutte le sue sfumature", ha scritto la giornalista. Alcuni influencer, secondo Lucarelli, hanno percepito il cambio di passo e "il rischio che oggi si corre nel riproporre sui social il modello Ferragnez (ostentazione del lusso, sovraesposizione dei minori)". Altri, invece, no. 

 

 

Cristina Fogazzi, come ha ricordato la giurata di Ballando con le stelle, "si è difesa dalle accuse affermando che lei ha pagato l’affitto della biblioteca come tante altre aziende, che promuove la cultura, che le persone ce l’hanno con lei perché sono classiste e lei 'puzza di povero'". Secondo la giornalista, però, non ha captato il bisogno di cambiare il suo modo di comunicare con i follower. Quindi l'affondo finale: "Come i Ferragnez hanno usato la beneficenza per posizionarsi e per superare il complesso dell’avidità, lei ha usato l’arte (biblioteca compresa) per tentare di posizionarsi e superare il complesso di essere
'un’estetista'". 
 

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