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Chiara Ferragni, i soci si ribellano e c'è spaccatura totale sulla gestione delle società

Gabriele Imperiale
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Per Chiara Ferragni sembra proprio non esserci pace. Noie legali e la fine della relazione con Fedez a parte, adesso a non fare dormire la notte la regina italiana dei social è la sua società dopo la fuori uscita del super manager e suo ex braccio destro Fabio Maria Damato. Lotte interne infatti starebbero attraversando la galassia societaria della Ferragni e a raccontarle sarebbero proprio i suoi soci, sempre più scontenti dell’operato dell’influencer. Aria tesa all’interno della società, dove la stessa influencer e il primo socio Alchimia avrebbero fatto un finanziamento di circa 500mila euro per affrontare la tempesta. Come ricostruito da Rosario Dimito sulle pagine de Il Messaggero, l’ultimo in ordine di tempo a lamentarsi della situazione nella Fenice è stato l’imprenditore di Barletta, Pasquale Morgese, entrato anni fa nel capitale con il 27,5% delle azioni, acquistate da Riccardo Pozzoli. Le lamentele sono arrivate attraverso una lettera dello studio legale Francesco Garbagnati di Milano. 

 

 

Morgese ha mosso una sequela di contestazioni sulla gestione della società. A iniziare da un aumento di capitale di qualche anno fa da 2 milioni di euro, al quale però l’imprenditore barese non avrebbe partecipato. Poi le critiche alle scelte più recenti, come quelle del 2020 quando Ferragni e Morgese avevano rescisso il contratto tra Serendipity, la società della influencer, e Mofra e N1, aziende dell’imprenditore pugliese alle quali era legato dal 2018 per la produzione di calzature e accessori. Una spaccatura sempre più evidente dell’azionariato e la missiva di Morgese, come ricostruisce Il Messaggero, potrebbe avere anche conseguenze giudiziarie. 

 

 

Altra questione è l’uscita dal CDA di Fabio Maria Damato, sulle cui tempistiche – avrebbe dovuto lasciare già a dicembre – ancora non è dato da sapersi. Va segnalato che a Damato sarebbe stato affiancato un top manager di Alchimia, Lorenzo Castelli, un “commissario” per l’amministrazione e la finanza della Fenice. Castelli che starebbe monitorando i conti per il bilancio 2023 che dovrà prevedere accantonamenti a fronte dei vari fronti aperti come Balocco, le vicende sulle uova di Pasqua e la perdita di altre licenze. Inoltre il commissario voluto da Alchimia è al lavoro per definire le nuove strategie di rilancio che prevedono l’estensione del business all’estero, Oriente e paesi arabi. Polemiche su polemiche, spaccature su spaccature che, secondo i più informati, si riproporranno a breve. Oltre alla contabilità infatti la grana governance sarà a breve l’ordine del giorno. Per l’uscita di Damato sarà infatti necessario un chiarimento azionario dove Morgese è presente. E con le sue critiche si prepara una nuova tempesta per Chiara Ferragni, ormai disabituata a dormire sonni tranquilli.

 

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