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L'Aria che Tira, Friedman e il retroscena su Putin: "Aiuti all'Ucraina? Il vero motivo dell'inca**atura"

Gabriele Imperiale
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Alan Friedman fa chiarezza sul prestito del G7 all’Ucraina. All’indomani della conferenza di pace tenuta in Svizzera, il commentatore e giornalista statunitense ha spiegato a cosa serviranno i 50 miliardi di dollari appena stanziati per Volodymyr Zelensky e il suo paese. Ospite di David Parenzo e il suo L’Aria che tira su La 7, Friedman smentisce quanto detto in studio durante la puntata del 17 giugno del talk show. “Questi 50 miliardi per l'Ucraina non sono per aiuti militari – spiega il giornalista –. Sono per un prestito di 50 miliardi di dollari, di cui gli Stati Uniti forniscono la metà come garanzia e l’altra metà saranno ripagati attraverso i beni congelati alla Russia”.

 

 

Nessun aiuto ulteriore per battere la Russia sul campo, quindi. Vladimir Putin che, secondo Friedman, sarà comunque chiamato suo malgrado a fare la sua parte nella ricostruzione di Kiev: “Si stima che la ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra costerà 500 miliardi. Gli occidentali hanno già confiscato circa 290 miliardi e questi beni rimarranno congelati – dice l’opinionista –. Se dopo la guerra, Putin non pagherà le riparazioni, saranno poi presi per la ricostruzione dell’Ucraina”.

 

 

Commentatore che poi torna sul G7: “Un G7 sfortunato, un G7 banale – spiega –, l’unica notizia in effetti è che il piano americano dei 50 miliardi di dollari di prestito per l’Ucraina, usando i profitti dei fondi confiscati, è stato approvati a tutti”. Anche su questo, Friedman ha qualche elemento da aggiungere: “Non era una sorpresa – dice convintamente – era già in pianificazione da mesi”. Giornalista che alla fine del suo intervento svela la reazione del Cremlino alle conclusioni del G7: “La scelta, le tempistiche di annunciarlo ha fatto inca*zare Putin che ha detto 'Un furto, un furto'. Ma questa scelta è stata di Biden e il G7 lo ha seguito”.

 

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