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Cinque minuti, Amanda Knox si difende: nessuna calunnia, io torturata dai poliziotti

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Amanda Knox si difende mediaticamente dopo la condanna a 3 anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. L’americana, ospite a Cinque Minuti di Bruno Vespa, non fa alcuna retromarcia su quanto successo in quelle ore seguenti al delitto di Meredith Kercher: “Non ho calunniato nessuno, io sono stata torturata dai poliziotti. Come ha riconosciuto la Corte Europea dei diritti umani, i miei diritti sono stati violati. Io sono una vittima, come lo è Patrick, siamo vittime delle stesse persone e degli stessi fatti”.

 

 

“Io non sapevo chi avesse ucciso Meredith - ha spiegato -. Penso che ad uccidere la mia amica sia stato Rudy Guede, che era già noto per essere una persona molto aggressiva con le donne e quindi non mi sorprende che lui sia finito a fare questo terribile, tragico crimine. Io e Raffaele Sollecito abbiamo passato un una cosa terribile insieme. Lui è sempre una persona molto importante per me, siamo cresciuti quarant’anni in quattro e quindi sì, siamo vicini anche se siamo lontani”. “Siamo stati tutti e due torturati psicologicamente dagli inquirenti - aggiunge parlando di Sollecito - siamo sopravvissuti insieme. Lui è una bravissima persona che, anche dopo una settimana che stavamo insieme prima di tutta questa tragedia, voleva fare sempre la cosa giusta. Le persone facevano pressione su di lui, affinché mi buttasse nella spazzatura, perché mi conosceva appena. Ma lui ha fatto la cosa giusta. Ha detto la verità da subito e voleva sempre stare con me, perché lui sapeva che ero innocente”.

 

 

Quella notte pesa ancora nella sua vita, dice: “Io ero una studentessa anonima prima di questa cosa e sono diventata la ragazza più odiata nel mondo. Sono stata accusata di omicidio, di calunnia, ho rappresentato tutte le cose brutte che si possono pensare di una donna e adesso, come mamma, sento il peso di questo stigma e sono qua per ribadire che ho detto la verità da sempre. Ho avuto ragione da sempre e sono innocente”. “Voglio che la storia ricordi la verità anche per i miei bambini, perché non devono anche vivere sotto questa nuvola scura”, continua prima di fare un cenno alla vicenda di Chico Forti: “Adesso è tornato in Italia - ha detto Amanda Knox - finalmente. Ma è una storia tragica, che è successa anche nel mio paese. Speriamo che riuscirà ad uscire”.

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